Una donazione di giocattoli da privati e il progetto di lettura “Favole in corsia” con l’Università per migliorare la qualità della vita dei piccoli pazienti durante la loro degenza ospedaliera. Sono le due iniziative realizzate per il benessere dei bambini ricoverati presso l’unità operativa di Chirurgia pediatrica del Policlinico diretta dalla professoressa Maria Rita Di Pace. La donazione di giocattoli è stata promossa da alcuni asili privati che hanno organizzato la raccolta di balocchi a cui hanno contribuito le famiglie degli alunni
Le fa eco la professoressa Maria Rita Di Pace: “Siamo felici di potere rendere meno traumatico possibile il ricovero ospedaliero per i bambini e ringraziamo tutti coloro che così affettuosamente hanno partecipato alla donazione dei giocattoli per i piccoli ospiti del nostro reparto”.
Grazie al finanziamento di un progetto del Centro per l’innovazione ed il miglioramento della didattica universitaria UNIPA, la dottoressa Lucia Galluzzo, responsabile funzioni specialistiche dell’U.O. “Information literacy, comunicazione e marketing dei servizi bibliografici” dell’Università di Palermo, ed esperta di educazione alla lettura, ha elaborato una bibliografia ragionata che ha portato, con l’acquisto di libri, alla creazione di una collezione di albi illustrati e silent destinata al reparto di chirurgia pediatrica del Policlinico. Dopo aver effettuato alcuni sopralluoghi presso il reparto di Chirurgia pediatrica, finalizzati alla conoscenza del contesto ospedaliero nel quale si svolgono le attività di lettura, la dottoressa Galluzzo ha tenuto due seminari rivolti alle studentesse e agli studenti del Corso “Teorie strategie e sistemi dell’educazione” su lettura, metodologie, albi illustrati e silent e ha accompagnato e guidato l’attività di lettura degli studenti presso il reparto. “La sinergia tra studenti, docenti, tutor e personale dell’Ospedale – conclude la Professoressa Di Pace – ha dato vita ad un bell’esempio di attività di Terza Missione, rendendo efficace ed estremamente immediata la percezione di quale sia il senso di questa specifica mission universitaria”.