Sanità in Sicilia

Pnrr e Long Covid: la due giorni allo Steri per aprire un dibattito sulla sanità siciliana in pandemia CLICCA E GUARDA IL VIDEO

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Long Covid e Pnrr sono i temi principali della due giorni “Covid e Long Covid: la Sanità Siciliana e il PNRR”, organizzata dall’Università degli Studi di Palermo in occasione del Mediterranean HealthCare Hackathon | Launch edition 2022 a Palazzo Steri.

È arrivata una richiesta forte da parte dell’ateneo palermitano di entrare nel merito di eventi che potessero testimoniare la presenza in un argomento così trasversale e strategico per i prossimi anni che è il Pnrr. L’occasione è di mettere a confronto gli operatori della sanità siciliana, declinando le missioni dei fondi non soltanto salute ma anche immaginando la transizione ecologica e innovazione“, sostiene Alberto Firenze, commissario per l’emergenza Covid di Messina e provincia.

Alberto Firenze

L’obiettivo dell’evento quindi è quello di riuscire ad aprire un dibattito sulla sanità siciliana a due anni dall’inizio di una pandemia che ha impattato in modo fortissimo sul sistema-salute, nonché sulle politiche possibili, alla luce del modello “One-Health” descritto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per favorire un’assistenza efficace e sostenibile sia in termini economici che di valori individuali e sociali.

I temi principali sono quindi il Long Covid e i fondi del Pnrr che entrano in contatto: “Le nostre strutture devono prepararsi ad avere una capacità di accoglienza e performance tali, anche per soggetti affetti da Long Covid, da essere sempre legate alla richiesta dell’utenza – continua Firenze – Ancora più importante diventa quando questi temi sono legati alla formazione e questo diventa un momento di confronto per dare strumenti necessari sia ai giovani che per chi vive la sanità da tempo“.

Massimo Midiri

La due giorni, organizzata dall’Università di Palermo, vede la partecipazione del magnifico rettore Massimo Midiri: “Long Covid e fondi del Pnrr si incontrano per la quantità enorme di risorse che arriveranno al Sud. Tutti gli enti devono in qualche modo partecipare per fare in modo che questi soldi vengano correttamente impiegati. L’Università è pienamente in campo perché abbiamo la responsabilità di formare professionisti adeguati in tempi abbastanza rapidi ed è ovvio che, sia da un punto di vista infrastrutturale che di sanità, saremo nei prossimi mesi molto impegnati. Stiamo imparando a trattare i pazienti Long Covid in modo adeguato con un trattamento domiciliare e che vede il territorio sempre più impegnato“, così il rettore.

L’impegno dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è previsto soprattutto per quelle che sono le tecnologie e infrastrutture senza prendere in considerazione il personale che interviene direttamente sul campo, ed è questo il tasto su cui il segretario nazionale della FNOMCeO Roberto Monaco vuole battere: “Il Long Covid ha fatto capire che la persona tutta può essere colpita dalla patologia quindi è necessario avere un approccio multidisciplinare che però si può avere solo con i professionisti, e dove mancano i professionisti bisogna investire. La sanità non deve essere il bancomat della politica, ma la politica deve investire in sanità. Per fortuna questo governo con Speranza ha messo a disposizione dei fondi ad esempio per la formazione per far si che le scuole avessero un maggior numero“.

Roberto Monaco

Anche l’Ordine dei Medici di Palermo si vede impegnato in questo aspetto: “C’è una criticità che solleviamo come medici ed è esattamente il ruolo del personale. Sia le strutture, sia le tecnologie hanno bisogno del personale. Per quanto si stiano riaprendo concorsi il numero resta sempre insufficiente. Quindi nel Pnrr non bastano solo le strutture ma che lo Stato possa prevedere investimenti sul personale“, così il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato.

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