In prossimità delle feste aumentano i consumi alimentari e le nostre scelte hanno un impatto rilevante sull’economia del paese ma anche sulla nostra salute.
In Italia, secondo Coldiretti, nel 2018 la vendita di prodotti alimentari biologici è aumentata del 10,5% con un trend positivo ininterrotto da un decennio, la crescita della domanda ha spinto l’aumento delle produzioni nazionali.
Tra le colture con maggiore incremento ci sono gli ortaggi (+48,9%), i cereali (+32,6%), la vite (+23,8%) e l’olivo (+23,7%). La Sicilia detiene il primato per estensione dei campi dedicati ad agricoltura biologica con 363.639 ettari, cui seguono la Puglia con 255.831 ettari e la Calabria con 204.428 ettari.
L’agricoltura biologica e biodinamica nasce inizialmente con il principio di tutela della terra. In particolare un’azienda biodinamica opta per l’utilizzo di pratiche di lavoro che abbiamo il più basso impatto ambientale e produce prodotti biologici, cioè coltivati senza l’utilizzo di prodotti di sintesi e di organismi geneticamente modificati (OGM).
Va ricordato che il cibo biologico e di stagione non è dietetico nel senso che non ha un valore calorico che differisce molto rispetto a quello convenzionale, ma offre sicuramente dei vantaggi importanti: profilo nutrizionale migliore in termini di contenuto di oligoelementi, vitamine e antiossidanti, contiene meno pesticidi e meno resistenza agli antibiotici.
Tra l’altro, come già affrontato, un recente studio pubblicato su JAMA Internal Medicine conclude che una dieta a base di alimenti biologici potrebbe ridurre il rischio di cancro.
La domanda semplice: è meglio mangiare biologico? Non è così semplice rispondere, ci sono diverse risposte contrastanti.
Mentre da una parte è dimostrato che il cibo biologico sia da preferire in termini d’impatto sulla salute, dall’altro i pareri contro-bio affermano che non è vero che in agricoltura biologica non sono usati pesticidi, sono solo di origine naturale e non di sintesi chimica.
Inoltre, l’agricoltura biologica è meno produttiva di quella convenzionale e quindi che per ottenere una buona resa, che sia paragonabile a quella convenzionale, è necessario coltivare più terra.
Allora, che fare? Una soluzione potrebbe essere acquistare direttamente dalle piccole aziende, creare un rapporto di fiducia ed informarsi sui metodi di produzione.
I mercatini a km 0, sempre più presenti in tutta la Sicilia (alcuni si possono trovare cliccando QUI), sono un ritrovo per diverse aziende locali che utilizzano metodi di produzione biologica, infine alcuni supermercati scelgono di vendere sono prodotti di filiera controllata, da agricoltura biologica e biodinamica.
Quindi, per una spesa sicura e una scelta consapevole bastano poche semplici attenzioni: non affidarsi ai venditori improvvisati e ai canali di distribuzione non convenzionali; l’origine e le modalità di preparazione degli alimenti venduti al di fuori dei rivenditori autorizzati possono non garantire la sicurezza del prodotto. Occhio alle confezioni: leggete sempre l’etichetta nutrizionale, la provenienza e gli ingredienti presenti.