Il 14 marzo si è celebrata su tutto il pianeta la Giornata Mondiale del Rene il cui obiettivo principale è quello di aumentare la consapevolezza dell’importanza dei nostri reni. A livello globale sono circa 850 milioni le persone che soffrono di patologie renali e rappresenta l’undicesima causa di mortalità a livello globale con 2,3-7,1 milioni di decessi ogni anno per l’impossibilità di accedere alla terapia dialitica o al trapianto.
A riferire di questi numeri è il dottore Antonio Granata, presidente della Società Italiana di Nefrologia sez. Campano-Siciliana.
Dottore Granata qual è la situazione in Sicilia?
“Dati epidemiologici individuano in circa l’8% della popolazione gli individui affetti da malattia renale cronica, a vari livelli di gravità, quindi circa 400.000 siciliani e di questi la maggior parte non sa di esserne affetto poiché la malattia renale cronica ha nella stragrande maggioranza dei casi un decorso paucisintomatico, non a caso viene definito un “killer” silenzioso“.
Quali sono le principali cause responsabili della malattia renale cronica?
“Le cause sono molteplici e sostanzialmente sempre le solite: il diabete , le cardiopatie, l’ipertensione, etc. Ma la causa che nei prossimi anni svolgerà un ruolo preponderante è l’invecchiamento della popolazione e le comorbidità ad essa correlata. In Sicilia, in particolar modo, nel 2015 gli ultrassessantacinquenni saranno il 24,1%, cioè oltre un milione di persone, i quali svilupperanno nel corso degli anni successivi patologie legate all’invecchiamento“.
“Da qui il ruolo del nefrologo e l’obiettivo della Giornata Mondiale del Rene, che è quello di creare consapevolezza. Consapevolezza per assumere comportamenti preventivi, consapevolezza dei fattori di rischio e consapevolezza su come vivere con una malattia renale. In quest’ottica un ruolo importante accanto alla Società Italiana di Nefrologia è svolto dalla Fondazione Italiana Rene – Onlus che sta in Sicilia, grazie all’attività del professore G. Battaglia, componente CdA FIR e del presidente FIR Sicilia professore G. Daidone, svolgendo un ruolo chiave nella promozione della cultura alla prevenzione delle nefropatie e al trapianto di rene“.
Quali sono le principali regole per prevenire la malattia renale cronica?
“Sono state individuate dalle varie società scientifiche di nefrologia nel mondo le cosiddette otto regole d’oro per la prevenzione delle malattie renali e sono:
- Mantenersi in forma e attivo
- Controllare il livello di zucchero nel sangue
- Controllare la pressione sanguigna
- Seguire una dieta sana ed equilibrata
- Mantenere un corretto e regolare apporto di liquidi
- Non fumare
- Non assumere farmaci se non su indicazione del medico
- Mantenere sempre sotto controllo la funzione renale se hai uno o più dei fattori di rischio
Se non si hanno fattori di rischio è consigliato dopo i 50 anni di età eseguire un semplice esame del sangue e delle urine per la determinazione della creatininemia e della microalbuminuria. In presenza di fattori di rischio è utile eseguire gli esami annualmente“.
Ritornando alla Giornata Mondiale del Rene, qual è il tema di quest’anno?
“Il tema di quest’anno è ‘Salute Renale per Tutti ed Ovunque’. Infatti, le diseguaglianze e le ingiustizie sono tutt’oggi presenti nell’accesso alle cure per le patologie renali.
Inoltre, il danno renale acuto e la malattia renale cronica dipendono spesso dal quadro sociale in cui le persone nascono, crescono, vivono e lavorano. Altri fattori determinanti sono la povertà, le discriminazioni di genere, la mancanza di istruzione, rischi professionali ed inquinamento ambientale.
L’85% dei casi di danno renale acuto si riscontrano nei Paesi a basso e medio reddito, tant’è che tale patologia si può spesso prevenire con semplici misure educative impartite alle comunità locali, oltre che mediante una adeguata preparazione sanitaria locale, in grado di riconoscere i primi segnali di tale patologia. Non tutte le malattie renali, tuttavia, si possono prevenire o curare semplicemente ed alcuni pazienti richiedono trattamenti di lungo periodo con medicinali specifici, dialisi e a volte anche di trapianto e questi trattamenti possono talvolta risultare inaccessibili nei Paesi dove il costo della dialisi ricade interamente sul paziente. Il Italia, fortunatamente, le cure sono a carico del SSN e quindi della comunità, ma dobbiamo stare molto attenti e impegnarci sulla prevenzione poiché con l’invecchiamento aumenteranno i pazienti ed il sistema potrebbe diventare insostenibile.
La Giornata Mondiale del Rene richiede:
1) che gli individui vengano incoraggiati ad intraprendere uno stile di vita sano (garantendo l’accesso ad acqua potabile, motivando gli individui all’attività fisica e a perseguire la lotta contro il tabagismo). Questi suggerimenti sono importanti sia per prevenire l’incremento delle nefropatie che per rallentarne il decorso.
2) che vengano effettuati regolarmente screening di base, dando accesso a strumenti diagnostici essenziali (analisi delle urine, analisi del sangue, etc); effettuare lo screening ad individui ad alto rischio di sviluppo di malattie renali è di fondamentale importanza per prevenire lo sviluppo di insufficienza renale o di altre patologie renali croniche.
3) che venga garantito ai malati di patologie renali l’accesso a servizi sanitari basilari (controllo della pressione sanguigna, del colesterolo e accesso a medicinali di base) in modo da rallentare lo sviluppo della malattia per chi è in difficoltà economiche.
4) che vengano implementate politiche pubbliche trasparenti che garantiscano un accesso equo e sostenibile alle cure avanzate per le patologie renali (dialisi e trapianto), fornendo un supporto economico ai pazienti. E’ fondamentale ridurre le barriere socio-economiche ed aumentare l’accesso completo ed integrato alle cure per i pazienti di patologie renali.
In conclusione, mi preme sottolineare che ad Acireale per la Giornata Mondiale del Rene, presso la biblioteca Zelantea, il 14 marzo 2019 si è tenuta una conferenza stampa in cui è intervenuto S.E. Mons. A. Raspanti Vice presidente della CEI e l’Assessore alla Salute Ruggero. Razza a testimoniare la sensibilità e la vicinanza delle Istituzioni“.