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Parkinson e medicina di genere, una cura diversa per le donne: esperti a confronto a Palermo

marina rizzo

Parkinson, 1999-2019, cosa è cambiato?”: un convegno per fare il punto della situazione e ambire ad una sempre migliore qualità della vita, rilanciando impegno e risultati raccolti. L’inaugurazione si è svolta mercoledì 10 aprile a Palazzo Reale, Sala Mattarella (via del Parlamento, 1 – Palermo), l’associazione Parkinson – APIS, che quest’anno festeggia venti anni di attività, per l’occasione ha tracciato un bilancio del lavoro svolto dal 1999 ad oggi.

Il noto neurologo Pablo Martinez Martin, proveniente da Madrid, ha illustrato il percorso della Qualità della Vita delle Persone con Parkinson, di cui ha validato i test a livello internazionale.

In relazione alla malattia di Parkinson, il sistema di gruppo e di aiuto reciproco per le persone colpite dalla malattia sperimentato dall’associazione Azione Parkinson in Sicilia ha funzionato bene. Risulta centrale, inoltre, la relazione fra ospedale, medico di base, neurologo ambulatoriale e familiari. Questi elementi, insieme alle attività ludiche e culturali promosse dall’associazione, dal tango argentino al coro alla Nordic Walking alla danza movimento terapia, hanno condotto ad un netto miglioramento in uomini e donne, nel linguaggio e nella mobilità, ad esempio, con l’emergere di numerose differenze di genere.

Con il patrocinio del Comune di Palermo, dall’11 aprile, Giornata mondiale del Parkinson, si è svolto il Primo congresso Nazionale S.I.Me.Ge.N., (Hotel Borsa, Sala Ducrot, via dei Cartari, 18 – Palermo, dalle 8.30) un momento in cui è stato affrontato, con un approccio di genere, la malattia di Parkinson e le demenze.

Per la prima volta in Italia esperti di calibro nazionale si sono confrontati sulle diverse modalità di cura e di diagnosi con attenzione alle differenze di genere nelle patologie neurologiche.

Dai deficit cognitivi alle terapie, dalla compliance alla risposta riabilitativa, è necessario ripensare l’approccio alla malattia secondo una gestione multidisciplinare, che tenga conto di ogni elemento, a partire dalla differenza maschile/femminile.

Nonostante l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere nel Servizio Sanitario Nazionale siano contemplate da leggi dello Stato, siamo ancora ben lontani dalla loro reale attuazione in tutto il territorio nazionale – spiega Marina Rizzo, presidente della S.I.Me.Ge.N. – Proprio per affrontare le differenze di genere nelle malattie neurologiche abbiamo pensato di organizzare un congresso che coinvolge professionisti di chiara fama. Approfondiremo gli aspetti specifici delle malattie neurologiche legati al sesso, con l’obiettivo di curare e prendere in carico nella maniera più appropriata gli uomini e le donne“.

Nella letteratura internazionale ci sono ancora pochissimi studi sulla differenza di genere riguardo l’approccio terapeutico nel Parkinson, e negli studi clinici prevale la presenza di malati di sesso maschile – ha aggiunto Marina Rizzo – rispetto a quelli di sesso femminile. E’ necessario far emergere le differenze fra uomo e donna in ogni fase, dai deficit cognitivi alle terapie, dalla compliance alla risposta riabilitativa. Il dolore spesso non è tenuto nel debito conto nel Parkinson e ha delle manifestazioni diverse legate al differente profilo ormonale“.

In questa prospettiva, le relazioni sull’utilizzo della tossina botulinica e della Cannabis con il Parkinson hanno fatto emergere ad esempio la necessità di approfondire gli aspetti di genere legati alle esperienze, di segno positivo, condotte sino ad oggi.

Resta inoltre centrale l’amore nella malattia del Parkinson come apporto insostituibile, messo a fuoco nel confronto la neurologa Manuela Pilleri e la sessuologa Piera Di Maria.

Al centro l’approccio alla malattia secondo una gestione multidisciplinare a partire dalla differenza maschile/femminile. Esperti di varie specialità si sono confrontati su temi quali i disturbi comportamentali ed il genere nelle demenze.

Infine, i neurologi provenienti da ogni provincia della Sicilia hanno fatto  il punto della situazione in venti anni di lavoro, durante una tavola rotonda che ha chiuso i lavori del Congresso.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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