Aumentano i casi di Papilloma virus umano (HPV) in Sicilia e in gran parte delle regioni italiane. È considerata la malattia del momento, tra quelle sessualmente trasmissibili, e può portare a conseguenze molto gravi. In Sicilia, così come nel resto d’Europa, tra le malattie causate dall’HPV in primo luogo vi sono le condilomatosi maschili, seguite dalle condilomatosi femminili.
Si tratta di verruche genitali i “condilomi”, appunto, che compaiono sui genitali maschili e femminili e sono facilmente trasmissibili.
Se ne è parlato a Palermo, al Casale San Lorenzo, nel corso del congresso nazionale “Aggiornamenti in tema di Papilloma virus umano”
diretto da Giuseppe Scaglione, dirigente medico di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale Civico ed esperto in patologie femminili e
maschili HPV correlate.
Se si guarda alle infezioni, invece, in Sicilia il numero delle donne sessualmente attive che si infetta con un virus HPV nella propria vita raggiunge il 50% dei soggetti sessualmente attivi, a fronte di una media nazionale che sfiora l’80 per cento. E nell’8% dei casi si tratta di virus ad alto rischio, stavolta la frequenza è in linea sia nel nord che nel sud Italia. Dai dati relativi alla Sicilia diffusi dall’assessorato regionale alla Salute e che riguardano la mortalità per tumori maligni all’utero, viene fuori che la zona più colpita è quella di Siracusa (1,43%), seguita da Messina (1,13%), Trapani (0,85%), Catania (0,73%), Palermo (0,7%), Ragusa (0,64%), Caltanissetta (0,59%), Enna (0,5%), Agrigento (0,15%). Tasto dolente è la prevenzione.
“In Italia il 79% delle donne si sottopone a programmi di screening volontario che permette una diagnosi precoce – spiega Scaglione -. In Sicilia solo il 67%: i dati sono quelli più bassi in Italia dopo Basilicata, Campania e Calabria. Anche se la percentuale di donne che risponde all’invito di controlli in Sicilia è bassa ma in aumento”.