Questo studio nasce proprio perché spesso non “sappiamo quello che mangiamo” e la qualità del nostro vivere finisce per risentirne, con gravi conseguenze per l’organismo.
I nutraceutici sono quei principi nutrienti contenuti negli alimenti che hanno effetti benefici sulla salute. Si trovano in natura, ma la trasformazione industriale tende ad azzerarli, e quindi avere una alimentazione prevalentemente dedicata a fare uso di prodotti alimentari frutto di filiere industriali può alla lunga privare di sostanze essenziali al benessere psicofisico del corpo.
Tali sostanze vengono utilizzate per prevenire le malattie croniche, migliorare lo stato di salute, ritardare il processo di invecchiamento e aumentare l’aspettativa di vita, ma non solo, esse possono contribuire a prevenire alcune tra le patologie più diffuse nella terza età, prime fra tutte i disturbi cardiovascolari ed il diabete.
La gamma di possibilità offerta dal consumo di nutraceutici è ampia: si va dal mantenimento del benessere psicofisico alla prevenzione delle patologie cardiovascolari e degenerative. Inoltre possono rafforzare il sistema immunitario e regolare le funzioni intestinali, o essere d’aiuto a fini sportivi e cosmetici.
La Psicobiotica, invece, studia il rapporto tra il benessere della nostra flora batterica intestinale e l’origine e la cura di alcune condizioni di patologia tra le più varie come: depressione, ansia, schizofrenia ed anche autismo e morbo di Parkinson.
Sempre più studi scientifici stanno dimostrando che i supplementi nutrizionali, in particolar modo i principi attivi Nutraceutici, per il cervello sono in grado di influenzare positivamente i disturbi legati all’invecchiamento di quest’organo, quelle disfunzioni cognitive, emotive e comportamentali, che tipicamente ritroviamo nella demenza senile, nell’Alzheimer ed in alcune patologie neurodegenerative.