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Palermo, centro congressi all’ex Fiera Mediterraneo. Musumeci: “Stanziati 15mln per il progetto” | CLICCA PER VIDEO E FOTO

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Presentato il progetto per il nuovo Centro congressi di Palermo, che avrà sede nel Padiglione 20 dell’ex Fiera del Mediterraneo. Un’opera voluta e finanziata dal Governo Musumeci: una grande sala con quattromila posti a sedere e numerosi spazi modulabili per ospitare eventi di ogni dimensione e attività simultanee.

Una struttura polifunzionale e dall’utilizzo flessibile, progettata rispettando i criteri della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica. Lo studio di fattibilità dell’opera, realizzato dal raggruppamento di professionisti, è stato presentato questa mattina a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, insieme al sindaco della Città Metropolitana Leoluca Orlando,  con l’assessore ai Lavori pubblici Maria Prestigiacomo , il ceo della F&M Ingegneria Sandro Favero, Giulio Paladini della Metroarea, Fabrizio Russo dello Studio Fra architettura e il dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico Salvo Lizzio.

La società capofila, la F&M Ingegneria di Mirano, in provincia di Venezia (insieme a Metroarea di Trieste e StudioFra di Catania), che si è aggiudicata la gara per i servizi di progettazione.

Un ‘opera necessaria e non più rimandabile perché “Una città come Palermo – sottolinea Musumeci – non può non avere un Centro congressi di grande prestigio, adeguato a introdurre il capoluogo regionale nel circuito internazionale di questo segmento turistico. È uno degli obiettivi che il governo regionale si è posto fin dal suo insediamento: una scelta coraggiosa per dotare il capoluogo di una moderna struttura per l’attività convegnistica e congressuale. L’industria italiana dell’ospitalità, infatti, è ormai uno dei principali settori di attività economica per la creazione della ricchezza in Italia”.

Ma “La Sicilia è fuori dai grandi circuiti del turismo congressuale e convegnistico”, ha spiegato il governatore dell’Isola nel corso della conferenza stampa fornendo dati specifici: buona parte dell’attività di questo segmento viene assorbita dalle Regioni del Nord, il 26% dalle Regioni del Centro Italia, soltanto il 17% nel Sud e nelle due isole maggiori.

Chi conosce gli effetti prodotti dal turismo congressuale – continua il presidente Musumeci –  sa quanto la nostra Isola – prosegue Musumeci –  possa degnamente candidarsi a diventare una delle tappe più interessanti e preferite non soltanto nella stagione estiva e post – estate, ma soprattutto nei mesi di bassa stagione”.

Il centro congressuale e convegnistico determina una ricaduta sul territorio straordinaria perché attiva le strutture ricettive, quali alberghi, ristoranti, trattorie tipiche e le strutture culturali e museali, perché molto spesso al delegato congressista si accompagna la famiglia che poi vuole visitare i luoghi d’interesse della Città. Infatti, il contesto di riferimento ambientale dell’area ex Fiera è caratterizzato dalla presenza del parco urbano della Favorita e da Monte Pellegrino, che domina il capoluogo siciliano e ne rappresenta una topica identità dal punto di vista morfologico ma anche culturale, dato che la Città ospita il Santuario di Santa Rosalia, quale patrona della stessa. In più, il contesto territoriale in questione conta di una serie di elementi importanti quali il Museo del Mare in via Cristoforo Colombo, senza dimenticare i tanti interventi messi in atto lungo la fascia costiera su cui sorgeranno vari centri di interesse culturale: l’ex chimica Arenella, la Manifattura Tabacchi e il grande centro culturale Sampolo nel mercato ortofrutticolo. Un collegamento tra tutti questi elementi, a formare un “distretto della cultura”, farebbe da collante per riconnettere le borgate marinare al quartiere  Monte Pellegrino.

Siamo indietro perché non abbiamo un centro congressuale degno di questo nome, serve una struttura con almeno 3000 posti a sedere per adattarsi ad eventi impegnativi e non”. Il più grande in questo momento è a Catania accanto alle Ciminiere con 1400 posti aperto da Musumeci al pubblico nella primavera del ’96 quando era presidente della Provincia etnea.

“Stiamo lavorando per arrivare ad una soluzione. Intanto partire da Palermo, e poi anche nella città di Messina stiamo individuando un centro congressi. Abbiamo raggiunto una intesa con il Comune per avere disponibilità dell’area dell’ente fiera che da qualche anno non è più in piena attività, è un’area demaniale e questo può consentire di accorciare i tempi per immaginarvi un luogo con almeno 4000 posti a sedere. Per realizzarlo, è stata pubblicata una gara pubblica. Manca il progetto definitivo e quello esecutivo. Auspichiamo tempi veneti e non siciliani per realizzare il progetto”.

Nel frattempo sono stati già stanziati i primi 15 milioni di euro e se dovesse servire la Regione provvederà ad ulteriori integrazioni economiche per una città come Palermo che ha una solida accoglienza e che vive appieno la sua dimensione di capacità culturale e attrattiva, sede di un aeroporto internazionale.  Dunque “Per la Sicilia 3 centri congressuali tra Palermo, Catania e Messina, per dare una forte boccata d’ossigeno economica agli operatori della nostra terra. Si tratta di una concreta opera di collaborazione tra Regione e Comune, per trasformare il luogo simbolo dei vaccini a luogo simbolo della rinascita culturale di una città. La nuova struttura potrà essere elemento di forte attrazione, sul mercato interno ed estero, soprattutto nella bassa stagione, per le mega-aziende in occasione dei propri meeting. In Sicilia si può fare turismo dodici mesi l’anno e questa è la sfida che dobbiamo necessariamente vincere”, ha aggiunto Musumeci.

L’amministrazione comunale – aggiunge il sindaco Orlando – è tornata a essere proprietaria di quest’area in anni recenti e l’ha subito messa a disposizione per affrontare l’emergenza della pandemia con il primo hub nazionale per quanto riguardava i tamponi e poi per la somministrazione dei vaccini. Adesso l’amministrazione comunale ha aderito all’idea di realizzare un Centro congressi e piuttosto che consumare suolo, abbiamo preferito operare laddove già c’è qualcosa da ristrutturare che torna ad avere quella vocazione economica interrotta dal fallimento dell’ente fiera e dalla crisi pandemica. I tempi di realizzazione di quest’opera sono tempi compatibili con la valorizzazione del personale sanitario che potrà essere utilizzato per continuare a rendere servizi adeguati ai cittadini”.

Il progetto mira a colmare alcune lacune della Città Metropolitana. “E’ un momento importante per la vita della città – commenta il primo cittadino – e ho proposto al presidente Musumeci di creare sin da subito un Tavolo congiunto Comune-Regione per seguire passo dopo passo l’avanzamento del progetto che diventa un’occasione di grande riqualificazione urbana. Finalmente si consente di avere il turismo congressuale che è il più grande contributo alla destagionalizzazione del turismo ed è volano per altro turismo perché chi viene per un congresso poi torna da turista”.

Il padiglione 20 ristrutturato, di circa 5000 mq, dovrà essere un edificio funzionale all’attività congressuale, cioè una macchina capace di trasformarsi e adeguarsi alle varie attività da accogliere. La facciata dovrà essere riconoscibile e comunicare all’esterno l’identità del Centro e le attività che vengono realizzate all’interno dell’edificio. Infatti, è previsto che un’area della facciata sia destinata a dispaly luminosi per evidenziare e, di conseguenza, promuovere gli eventi in corso: insomma una sorta di faro sull’area interessata. Sono poi considerati una serie di spazi e sistemi anche per l’applicazione di stendardi e bandiere personalizzabili sui temi e i colori dell’evento e degli sponsor. e potrà ospitare fino a quattromila persone a sedere, con tutti i servizi e le salette annesse, e si candida a essere una delle strutture per eventi di maggior capienza in tutta la Sicilia. Per l’esecuzione dei lavori occorreranno dodici mesi circa. La progettazione e la realizzazione dell’opera è stata curata dal dipartimento regionale Tecnico, che fungerà anche da stazione appaltante, operando in sinergia con l’Area tecnica della rigenerazione urbana e delle opere pubbliche del Comune di Palermo. Le modalità di gestione del Centro congressi saranno definite appena la struttura sarà pronta.

Secondo quanto previsto dal bando di gara, la progettazione sarà eseguita in due fasi. La prima sarà finalizzata all’acquisizione di proposte progettuali definite a livello di studio di fattibilità tecnica ed economica. Lo studio di fattibilità serve a individuare le criticità e ad analizzare le possibili soluzioni progettuali alternative. Tali soluzioni alternative vengono valutate, sotto il profilo qualitativo, ambientale, tecnico ed economico. E’ questa la fase in corso che sarà ultimata a breve dopo l’esito di alcune indagini preliminari, tuttora in corso, per conoscere le condizioni del sottosuolo. La seconda fase riguarderà, invece, la redazione di un progetto definitivo-esecutivo in un unico livello. Il costo dell’opera supera i 15 milioni di euro, somma già stanziata lo scorso anno dal governo regionale.

Di Maria Calabrese

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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