Riceviamo e pubblichiamo la nota firmata dalle segreterie Aziendali AROI EMAC ANAAO CIMO-FESMED FIALS MEDICI CGIL MEDICI CISL MEDICI UIL MEDICI
Le scriventi Segreterie Aziendali delle OO.SS. della dirigenza medico e sanitaria, preso atto
della grande capacità di reazione dimostrata dalla Direzione Aziendale in occasione della Fase 1
dell’emergenza pandemica con la riconversione del P.O. Cervello in Centro Covid, manifestano il
proprio apprezzamento per il lavoro svolto finora.
Tuttavia, considerato il paggio alla c.d. Fase 2 dell’emergenza epidemiologica e il
progressivo ritorno alla normalità, pur con alcune limitazioni relative all’opportuno distanziamento
interpersonale e alla protezione individuale, delle consuete attività della vita lavorativa e sociale,
riesce difficile comprendere e accettare il perdurare della chiusura o del sottoutilizzo di alcune
discipline mediche e chirurgiche legata al mancato ritorno alla normalità del P.O. Cervello.
Appare chiaro che la distinzione in Presidio Covid e non Covid sia ormai da considerarsi
superata e giustificabile soltanto nelle prime preoccupanti fasi di contrasto nei confronti di una
situazione emergenziale di cui ben poco si conosceva e che ha visto tutti procedere per ipotesi
operative e per tentativi. Oggi, a mente fredda, non è più legittimo continuare a programmare e ad
operare come se si fosse ancora in piena Fase 1 e va rapidamente ripristinata la normale operatività
di tutte le attività assistenziali che in atto non riescono a fornire risposte adeguate ai bisogni di
salute dell’ampio bacino d’utenza che tradizionalmente si rivolge alle UU.OO. della nostra
Azienda.
Il protrarsi della situazione attuale comporta non poco disagio all’attività di alcune UU.OO.
che continuano a vedersi confinate in allocazioni e spazi che non consentono di fornire il consueto
standard assistenziale e che hanno visto contrarre in maniera rilevante la propria capacità produttiva
con inevitabile disagio per operatori e popolazione.
1) La UOC di Ginecologia ed Ostetricia ha dovuto, per l’emergenza COVID, cedere i
proprio locali, siti al 4° piano del padiglione A, alla Pneumologia con sospensione improvvisa
dell’attività chirurgica programmata, assicurando solo le emergenze; ciò ha provocato un enorme
allungamento delle liste di attesa per interventi chirurgici per le pazienti già in esse inserite col
risultato di gravi disagi per le stesse. Ma ciò che poteva non essere urgente tre mesi fa, ora lo è
diventato e quindi ci si trova a dovere comunque assicurare determinate prestazioni usufruendo
di posti letto presso la sezione di Ostetricia sita al secondo piano, col risultato che non vi è
sufficiente disponibilità degli stessi per ricoverare le gestanti che sono tornate numerose presso
l’ospedale Cervello. E questo perché si tratta di Punto Nascita di 2° livello, specializzato
nell’assistenza delle Gravidanze a Rischio e punto di riferimento per la Sicilia Occidentale, sede
dell’unico Servizio di Diagnosi Prenatale dell’Italia Meridionale e Riferimento HUB per il
servizio STAM per Palermo e Provincia. Inoltre, la situazione con l’approssimarsi dell’estate è
destinata a peggiorare perché in tale periodo aumenta storicamente l’afflusso di pazienti presso
gli ospedali. Non è possibile quindi non assicurare gli standard che a questa UOC vengono
continuamente richiesti ed è quindi necessità improrogabile il potere urgentemente disporre
nuovamente dei locali destinati al reparto di Ginecologia o di analoghi spazi, numericamente e
logisticamente idonei a riprendere le consueta e precedente attività.
2) Analogo ragionamento va fatto per la UOC di Chirurgia Generale, in atto allocata in
coabitazione con la Chirurgia d’Urgenza a Villa Sofia con ridotta disponibilità di posti letto e
azzeramento delle capacità di dare risposta ai pazienti in lista d’attesa per interventi chirurgici
rinviati durante la fase emergenziale e ancora in attesa di prestazioni che, ogni giorno che passa,
diventano sempre più urgenti. Attività chirurgica che risulta in sofferenza anche per il mancato
apporto della UOC di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Cervello con riduzione delle
sedute operatorie a Villa Sofia per mancanza di anestesisti. Anche in questo caso è necessario
procedere rapidamente al ritorno di questa UOC al P.O. Cervello e alla ripresa della normale
attività chirurgica programmata e non soltanto in urgenza.
3) Altra UOC dislocata dal P.O. Cervello a Villa Sofia è la Chirurgia Toracica,
anch’essa ospite insieme alla Chirurgia Generale presso la Chirurgia d’Urgenza di Villa Sofia,
con sovraffollamento di operatori ma scarsa disponibilità di posti letto e che, al pari delle
UU.OO. in coabitazione, non viene messa in condizione di esprimere le sue potenzialità. Si
chiede anche in questo caso di conoscere il destino di tale U.O. in termini di allocazione
definitiva e se sia previsto un ritorno al P.O. Cervello e in che tempi. In ogni caso si chiede di
mettere questa U.O. nelle condizioni di svolgere al meglio la propria attività.
4) Altra refluenza negativa del mancato ritorno alla normalità dell’Ospedale Cervello è
quella legata, dopo il forte ridimensionamento dei pazienti Covid, alla ridottissima attività del
Pronto Soccorso di quel P.O. a tutto danno del Pronto Soccorso dell’altro P.O. aziendale, Villa
Sofia, che si trova a fronteggiare ormai da due mesi un numero di accessi abnorme con un
esagerato indice di sovraffollamento e carichi di lavori e attese dei pazienti fuori controllo come
dimostrato anche da alcuni reportage apparsi sulla stampa locale. Non va trascurata la ricaduta di
tale situazione sui Servizi, Radiologia in primis con una discrepanza di attività in urgenza (in
particolare per TAC ed Ecografie) che ha visto scaricare il carico di lavoro un tempo suddiviso,
anche se in maniera asimmetrica, tra i due PP.OO. e che in atto ricade interamente sulla
Radiologia di Villa Sofia.
Oltre alle rilevanti criticità sopra esposte, le sottoscritte OO.SS. hanno appreso dai mezzi di
informazione che il P.O. CTO verrà destinato ad altro utilizzo rispetto all’attuale e nel merito,
chiedono di conoscere lo stato dell’arte di tale ipotesi di riconversione strutturale in Polo
Infettivologico per la Sicilia Occidentale e, se ciò dovessere rispondere al vero, quali sono i tempi
previsti per la realizzazione di tale progettualità e, soprattutto, dove saranno allocate le UU.OO. o le
attività ambulatoriali che in atto insistono su quel P.O. (Oculistica, Odontoiatria, Terapia Fisica e
Riabilitativa, Ambulatorio di Ortopedia, Radiologia, Reumatologia), tutte attività assistenziali che
hanno bisogno di spazi idonei e di certezze operative.
Le sottoscritte OO.SS. della dirigenza medica e sanitaria chiedono pertanto che venga
ripristinata l’opportuna comunicazione da parte della Direzione Aziendale sulla pianificazione e
sull’organizzazione del lavoro e di essere messe a conoscenza sull’evoluzione attuale di tali attività
di programmazione strategica relative ai problemi sopra esposti e, nel contempo, chiedono di vedere
accolte le proprie istanze nell’interesse del buon andamento di tutte le attività assistenziali e della
salute dei cittadini che alla nostra struttura si rivolgono.
Appare opportuno un confronto tra parte pubblica e OO.SS. di cui si richiede formale
convocazione per discutere delle tematiche oggetto della presente nota.
Le Segreterie Aziendali
AAROI EMAC ANAAO CIMO-FESMED FIALS MEDICI
CGIL MEDICI CISL MEDICI UIL MEDICI