Sanità in Sicilia

Ospedale Cervello di Palermo, al via i lavori di ristrutturazione della Uoc di Oncologia

L’ AOOR Villa Sofia- Cervello di Palermo comunica che in data 16 ottobre sono iniziati i lavori di ristrutturazione dei locali relativi all’Unità Operativa Complessa di Oncologia, siti al piano primo del Padiglione B, corpo di fabbrica B3, del presidio ospedaliero “Cervello“. L’intervento tecnico, che si pone in linea con il macro-obiettivo di migliorare l’umanizzazione delle cure ed offrire all’utenza ambienti di cura caratterizzati da alti standard di sicurezza, comfort e privacy per i pazienti oncologici, permetterà di trasformare gli spazi in un’ottica più funzionale, destinando gli stessi ad “area ambulatoriale della medesima UOC “.

La ristrutturazione punta complessivamente a realizzare progettazioni ed interventi di ristrutturazione in grado di coniugare misure by design volte a garantire la massima sicurezza del paziente ospedalizzato, sia in riferimento alla protezione da tutti i fattori di rischio connessi all’assistenza ( come ad es. agenti patogeni) e quindi al contrasto alle ICA – Infezioni Correlate all’Assistenza – sia alla tutela della privacy dei dati sensibili, soprattutto su versanti assistenziali delicati qual è quello in oggetto, ma anche a migliorare il comfort durante la permanenza degli assistiti in ospedale, tenuto conto nelle strutture sanitarie, altresì, “della necessità del cd. spazio di movimentazione del personale e delle apparecchiature” nelle fasi di cura.

“L’ambiente – rileva Roberto Colletti, direttore generale dell’AOOR Villa Sofia Cervello di Palermo – è stato progettato per favorire il benessere psicologico dei pazienti oncologici e realizzare dei locali a misura delle loro specifiche esigenze di cura, in modo da garantire agli stessi una permanenza il più possibile confortevole e dignitosa durante le fasi assistenziali. Gli spazi comuni saranno ampliati, contribuendo a creare un’atmosfera accogliente. Questa ristrutturazione oltre a dare un nuovo moderno volto al reparto, permetterà, quindi, anche di migliorare l’accoglienza degli utenti-pazienti e la qualità del lavoro per il personale sanitario, ottimizzando gli spazi in maniera più funzionale, a vantaggio della gestione delle cure e delle terapie, nonché dell’organizzazione delle attività cliniche ed ambulatoriali da parte degli operatori sanitari. La ratio di fondo di questi interventi è quella di pensare alle persone – pazienti, caregiver, visitatori – per mitigare quanto più possibile i disagi connessi alla malattia fisica e l’impatto psicologico con i luoghi di cura”.

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© Riproduzione Riservata
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