Tra il primo gennaio e il 30 giugno 2019, sono stati riportati in Italia 1.334 casi di morbillo, di cui 214 nel solo mese di giugno. Ad aggiornare i numeri è il report mensile a cura del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), da cui emerge anche che nei primi sei mesi dell’anno sono stati segnalati 142 casi in bambini sotto i 5 anni e, di questi, 51 avevano meno di 12 mesi.
Secondo il rapporto Sorveglianza Integrata del Morbillo e della Rosolia, l’età media delle persone colpite è di 30 anni, l’87% dei casi non era vaccinato al momento del contagio. Tranne la Basilicata, tutte le Regioni, con il Lazio in testa, hanno segnalato casi. In particolare, 80 sono stati quelli riportati tra gli operatori sanitari e 36 tra operatori scolastici.
Il 44,4% dei casi di morbillo segnalati è stato ricoverato e un ulteriore 26,2% si è rivolto ad un Pronto Soccorso. Il 31% dei pazienti ha riportato almeno una complicanza e la più
frequente è stata la diarrea (170 casi), seguita da epatite (155 casi) e cheratocongiuntivite (112 casi). Il 5% dei casi ha sviluppato una polmonite. Tra le complicanze, anche due casi di
encefalite, in una persona adulta non vaccinata e in un bambino sotto l’anno di età. Sono stati registrati inoltre: 103 casi di stomatite, 59 di insufficienza respiratoria, 33 di
laringotracheobronchite, 31 di otite, 35 casi di trombocitopenia e un decesso per complicanze respiratorie.
Intanto, dagli ultimi dati del Ministero della Salute relativi al 2018 risulta che la copertura vaccinale relativa alla prima dose del vaccino trivalente (morbillo, parotite e rosolia), pur in aumento del +1,38% rispetto al 2017, arriva solo al 93,2% a fronte del 95% necessario per garantire immunità di gregge ed evitare la circolazione della malattia. Risulta dunque mancato l’obbiettivo per la copertura del morbillo nel 2018. Continua quindi a “destare preoccupazione – ha sottolineato il ministero – il mancato raggiungimento dell’obiettivo del 95%, nonostante il trend in aumento registrato“.