Dopo tante richieste e sollecitazioni dei cittadini e dei consiglieri comunali, ieri è stato finalmente annunciato l’inizio dei lavori di ampliamento, programmato per novembre, del nuovo pronto soccorso dell’ospedale Fogliani a Milazzo.
La notizia è stata data dal commissario dell’ASP di Messina, Bernardo Alagna, durante la riunione del consiglio comunale.
Il finanziamento, richiesto alla Regione lo scorso anno, è ora finalmente arrivato. L’ala però rimarrà chiusa per 6 mesi, per cui in caso di necessità i pazienti dovranno recarsi presso il pronto soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto.
Poco prima dell’intervento di Alagna, alcuni consiglieri hanno riferito delle molteplici disavventure, alcune delle quali vissute in prima persona, avvenute proprio all’interno del pronto soccorso.
Giuseppe Giannetto, attuale braccio destro del sindaco Giuseppe Midili in ambito sanitario, nel suo intervento ha denunciato le condizioni fatiscenti della struttura, sostenendo che “La situazione deficitaria si è dimostrata in tutto il suo dramma durante la pandemia, come dimostrato dai dati. L’Italia ha 316 posti per 100mila abitanti, contro i 791 della Germania. Per non parlare del comparto medico, in cui sono stati tagliati 46mila posti e 10mila posti vacanti sulle nuove assunzioni. E per oltre il 50% è diminuita la presenza del medico a bordo delle ambulanze”
“I problemi sono di varia natura – ha dichiarato Alagna, accompagnato dal direttore sanitario del Fogliani, Paolo Cardia – Innanzitutto la carenza di medici (ne mancano sette rispetto all’attuale organico del pronto soccorso), problema questo che riguarda anche altri reparti e altri ospedali per la volontà dei sanitari di preferire il lavoro presso il privato anziché il contratto pubblico. Altro nodo – aggiunge Alagna – è quello della carenza della Medicina generale. Il 65 per cento delle prestazioni registrate al pronto soccorso si traducono in codici verdi che dovrebbero essere trattati dai medici di medicina generale. E invece questo gap finisce con l’ingolfare il pronto soccorso, determinare attese interminabili, esasperazione e rabbia. Ma non dovrebbe funzionare così”
Il commissario dell’ASP di Messina ha, quindi concordato sulle criticità del pronto soccorso mamertino.
“Quando ho fatto il primo sopralluogo, ho notato una situazione assurda, dichiarando che era quasi da chiudere. Ora con questo intervento da due milioni di euro, puntiamo a renderlo degno di tal nome, ampliandolo, creando una struttura in grado di assicurare una degna accoglienza, ma anche un aumento dei posti letto di rianimazione, creando un’area sub-intensiva.”
“La gara è stata aggiudicata, serviranno 180 giorni di lavori e quindi dovremo chiudere l’attuale pronto soccorso. Anche a Milazzo assicureremo le prestazioni di emergenza per ortopedia, ostetricia e pediatria. Il resto crediamo sarà previsto a Barcellona. D’altronde – conclude – parliamo di un ospedale distante appena 5 chilometri che avrà ovviamente un organico potenziato col personale che solitamente opera su Milazzo.”