Entrare nelle nuove sale di cardiologia interventistica dell’AOU “G. Martino” equivale ad accedere ad un microcosmo di tecnologia e innovazione. Sono state presentate ufficialmente oggi le nuove sale ibride di cardiologia interventistica, collocate al secondo piano del padiglione E.
Qui verranno eseguite coronarografie, angioplastiche, occlusione dell’auricola, chiusura di forame ovale pervio, chiusura di leaks endovascolari e interventistica extracardiaca, incluso trattamento in emergenza urgenza dell’embolia polmonare.
Una realizzazione strutturale importante che fa parte di un progetto ampio in cui l’intero piano sarà caratterizzato da un’unica piastra dedicata a tutte le specialità connesse alle patologie cardiache. Nella stessa area ci sarà, infatti, il reparto di Cardiologia, l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, l’Emodinamica e gli ambulatori.
L’intervento è stato realizzato in questi mesi con finanziamenti regionali: € 1.750.000 compreso IVA per la realizzazione dei lavori del complesso operatorio e dell’area UTIC, quest’ultima in fase di completamento, mentre pari ad € 2.180.0000 oltre IVA per la fornitura chiavi in mano delle due sale emodinamiche. I lavori e la fornitura, progettati dal Direttore dell’UOC Tecnico Patrimoniale Ing. Franco Trifirò, sono stati pensati per coniugare le previsioni normative con una logica moderna, funzionale alle esigenze di pazienti e operatori, ponendo particolare attenzione a garantire elevati livelli tecnologi.
Le nuove sale sono dotate di angiografi top di gamma di ultima generazione, alle pareti sono installati maxi schermi touchless utilizzabili dagli operatori presenti in sala, anche indossando i guanti, per ingrandire i campi visivi e lavorare con precisione e accuratezza. Ciascuna sala è dotata di un sistema di video-routing dei flussi digitali. Tale sistema, altrimenti definito di video integrazione, interagisce anche con il sistema RIS/PACS aziendale, in modo da visualizzare, gestire e archiviare in sala operatoria le informazioni mediche multimediali (immagini radiologiche e cartelle cliniche digitali). Questo permetterà all’operatore di controllare personalmente le immagini archiviate TAC / risonanza e radiologia in genere, direttamente durante l’intervento.
Il sistema integrato consente di poter contare sulla presenza di telecamere in grado di riprodurre in streaming gli interventi eseguiti per scopi di formazione e didattica; un elemento essenziale nella logica dell’attività formativa propria dell’azienda ospedaliera universitaria. Integrata è anche la colonna per gli anestesisti che collaborano continuamente alla realizzazione di molti interventi pluridisciplinari eseguiti assieme a radiologi interventisti, neuroradiologi e chirurghi vascolari. Il valore aggiunto del nuovo plesso è di certo la sua trasversalità con la presenza di un corridoio dedicato che collega le sale di emodinamica all’UTIC, reparto dove il paziente viene trasportato a distanza di qualche ora dalla procedura. Presente anche una sala risveglio, per i pazienti in osservazione nelle fasi pre e post trattamento, dotata di bagno per garantire il confort dei pazienti attrezzata come una terapia intensiva per affrontare qualunque emergenza. Un servizio in più per far sentire i pazienti autonomi fin dai primi istanti, tenuto conto che, a differenza del passato, oggi la maggior parte degli interventi sono eseguiti con accesso percutaneo per via radiale, cioè dal polso, e ciò consente di avere una maggiore mobilità. Particolare attenzione è stata posta anche ad alcuni aspetti estetici dell’ambiente volti a rendere gli spazi accoglienti e meno ospedalieri: i pazienti trattati, infatti, sullo sfondo potranno osservare lo stretto di Messina da una parte, e scenari dell’isola di Filicudi dall’altra. Ogni aspetto è stato curato nei particolari con il massimo rispetto delle norme in termini di separazione dei percorsi sporco/pulito, tenendo conto, altresì, delle esigenze degli operatori che negli spogliatoi hanno a disposizione tutti i servizi dedicati.
Così il Rettore dell’Università degli Studi di Messina Prof. Salvatore Cuzzocrea: “Un percorso iniziato da lontano, intrapreso in sinergia con l’assessorato alla salute e fortemente voluto dall’ex assessore alla salute Ruggero Razza. L’Università ha camminato di pari passo, non solo sul piano strutturale, ma anche cercando di dare a tali strutture i grandi professionisti che qui operano. Oggi la cardiologia lascia definitivamente il vetusto padiglione C, in cui è stata per troppi anni, e può contare su un luogo all’avanguardia dotato di tecnologie, ma soprattutto di risorse umane competenti, in grado di venire incontro alle esigenze di salute delle persone. Ci sono quattro professori ordinari che lavorano in questa struttura e numerosi professionisti che hanno contribuito ad affermare nel tempo una scuola di cardiologia di grandissimo prestigio. C’è una sinergia forte con l’ospedale Papardo, realtà con cui abbiamo già una collaborazione sul fronte della cardiologia interventistica. Da poco abbiamo approvato gli atti con i quali il Prof. Francesco Patanè è stato nominato professore associato della nostra università. A breve inaugureremo le nuove sale di chirurgia vascolare: tutto ciò si inserisce in una logica di sistema e sinergia complessiva anche in ambito cardio vascolare. Competenze che fanno del nostro policlinico una vera eccellenza”.
“Un giorno importante per l’Azienda – hanno evidenziato il Direttore Amministrativo dell’AOU G. Martino Dott.ssa Elvira Amata e il Direttore Sanitario Dott. Giuseppe Murolo – che vede il raggiungimento di un obiettivo significativo per la salute dei tanti pazienti che ogni giorno afferiscono al nostro ospedale e che qui troveranno competenze e professionalità”.
“Si tratta – sottolinea il Prof. Antonio Micari, Responsabile dell’UOSD di Cardiologia Interventistica – delle sale più moderne al momento oggi presenti da Roma in giù. Siamo molto orgogliosi di questo risultato perché abbiamo la possibilità di mettere a disposizione dei nostri pazienti tutte quelle tecnologie che, unite alle competenze chirurgiche degli operatori – consentono di eseguire in modo poco invasivo interventi cardiologici complessi e spesso salva vita”.