Riflettori accesi sulle nuove terapie contro i tumori e le malattie del sangue. Torna l’appuntamento annuale con il congresso “Attualità e prospettive in ematologia”, giunto alla 17esima edizione. Più di trenta esperti provenienti da tutta Italia s’incontreranno nelle sale del Mondello Palace Hotel di Palermo, mercoledì 16 e giovedì 17 ottobre, per fare il punto sui progressi terapeutici per il trattamento delle patologie neoplastiche del sangue, con l’obiettivo di assicurare ed uniformare diagnosi e terapie a standard nazionali ed internazionali di cura.
L’obiettivo del congresso è quello di contribuire alla formazione e all’aggiornamento dei medici, che operano nel settore delle malattie del sangue, affrontando temi in continua evoluzione e confrontando le esperienze scientifiche dei vari gruppi di ricerca nazionali.
Una nuova possibilità di cura è oggi disponibile anche in Sicilia, ovvero l’impiego delle Car-T, linfociciti modificati diretti contro le cellule neoplastiche. Questa cura è riservata a pazienti ricaduti affetti da leucemie linfoblastiche e linfomi aggressivi. Recentemente la Regione Siciliana ha individuato tra i centri accreditati per questa terapia il Dipartimento oncologico “La Maddalena” di Palermo, con l’Unita di Oncoematologia e Trapianto di midollo osseo, diretta da Maurizio Musso, responsabile scientifico del congresso, che affronterà questo tema durante l’incontro scientifico.
“Si tratta di un congresso che si svolge ormai annualmente – spiega Musso – e che vede come relatori i maggiori esperti nel campo delle malattie neoplastiche del sangue. In questi ultimi anni la terapia delle neoplasie ematologiche ha conosciuto notevole evoluzione tale da configurare, per certe patologie, una vera e propria rivoluzione. Infatti, l’efficacia della terapia convenzionale (chemio e radioterapia) e stata incrementata dall’impiego del trapianto di cellule staminali emopoietiche e, più recentemente, dalla possibilita di utilizzare anticorpi monoclonali e terapia target rivolti specificamente contro le cellule neoplastiche”.
“A tali terapie – prosegue l’ematologo – si deve affiancare un efficace ed avanzato laboratorio di ematologia, citofluorimetria, e biologia molecolare per un attenta diagnosi e soprattutto monitoraggio dellamalattia residua, al modo di assicurare una corretta terapia mirata. Verranno infine esposte relazioni inerente l’infettivologia e le malattie funginee ed il cambiamento dello scenario terapeutico portato dall’emergenza di nuovi farmaci biologici”.