Sabato 5 marzo all’Hotel Federico II di Enna esperti e rappresentanti istituzionali si confronteranno sul tema: “Dopo il covid: il paziente e la sintomatologia persistente”. Il convegno è promosso dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Enna, presieduto da Renato Mancuso.
“Ci siamo trovati e ci troveremo anche in futuro nella condizione di dover fronteggiare, oltre alle fasi acute della malattia, anche le sue conseguenze e, purtroppo, queste riguardano non solo gli adulti, ma anche e soprattutto i bambini“, così dichiara a ilSicilia il presidente Omceo di Enna.
Fare il punto sullo stato dell’arte quindi, a livello regionale, riguardante il delicato tema del long covid, rispetto ai percorsi di diagnosi e terapia, questo l’obiettivo che si pone l’incontro. Saranno diversi tra i vari professionisti che parteciperanno all’evento patrocinato da Fnomceo, Assessorato regionale alla Salute, Asp di Enna e Libera Università Kore.
“Ecco il motivo del convegno. Questo è uno dei primi che si stanno tenendo, anche in visione del fatto che stanno aprendo sempre più centri di cui capofila è Catania, Palermo si sta già muovendo, ma buona parte della Sicilia, come dell’Italia, ancora non è attrezzata per il trattamento di questa ‘patologia’ – continua Mancuso – Vogliamo quindi dare rilievo a questa tematica, considerando che avremo parecchio a che fare con queste conseguenze e non so quando potremo uscirne“.
Durante le quattro sessioni saranno trattati argomenti chiave come l’evidence base nella diagnosi del long covid e delle diverse aree di riabilitazione (cardio-polmonare, neurologica e psicologica), con un un focus approfondito riservato agli aspetti pediatrici della patologia. Infine la tavola rotonda sullo stato dell’arte e relative prospettive.
“Per questo abbiamo chiamato specialisti dalla Sicilia e da tutta Italia, perché contiamo di fare rete con i medici del territorio che sono stati impegnati nella lotta al Covid e ora lo saranno in questa nuova sfida“, conclude il presidente.
L’evento riveste un ruolo importante anche perché, ad oggi, purtroppo, non esistono terapie codificate e specifiche per curare i disturbi legati al long covid. Ecco perché la convivenza con i sintomi fino alla loro naturale regressione, anche grazie a trattamenti per alleviarne il carico, appare, l’unica prospettiva possibile.
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