Sanità in Sicilia

Lesione al fegato, donna operata con tecnica ‘packing’ a Villa Sofia

Una grave lesione al fegato trattata con un intervento in emergenza in laparoscopia con la tecnica del “packing”, solitamente adoperata in procedura tradizionale. Un’operazione che ha salvato la vita ad una donna di 30 anni, vittima di un grave incidente stradale a metà dicembre sull’autostrada Palermo-Mazara del Vallo. La paziente è adesso fuori pericolo, è stata dimessa, e ha potuto trascorrere il fine anno ed inizio anno nuovo a casa. Tutto questo è avvenuto a Villa Sofia, grazie ad un’azione concertata fra l’Unità operativa di Chirurgia d’Urgenza e il Trauma Center, che ha permesso una tempestiva azione diagnostica e terapeutica.

La donna è arrivata al pronto soccorso di Villa Sofia con una politrauma a causa del dell’incidente stradale, è stata presa in carico dal Trauma Team e sottoposta ad una Tac con mezzo di contrasto, che evidenziava una diffusa lesione lacero- contusione del lobo epatico di destra, in assenza di sanguinamento attivo significativo, una sospetta lesione al polo inferiore della milza, una verosimile contusione surrenalica destra, emoperitoneo periepatico, perisplenico e nello scavo pelvico. Dopo aver stabilizzato dal punto di vista emodinamico il circolo ed aver corretto le turbe emocoagulative da parte del personale rianimatorio del Trauma Center, in particolare la dottoressa Loredana Chiarenza, la paziente è stata trasferita immediatamente in sala operatoria, dove con il dottor Marzio Guccione, chirurgo 1°operatore e il dottor Giuseppe Polizzotti, chirurgo 2°operatore, e con l’anestesista Loredana Chiarenza, si procedeva con intervento di laparoscopia, mediante quattro piccole incisioni addominali (una per l’introduzione della telecamera per esplorare il cavo addominale, le altre tre per gli strumenti operatori).

L’intervento aveva un duplice scopo, diagnostico e terapeutico. Dopo aver confermato, infatti, le lesioni evidenziate alle indagini preoperatorie, consentiva l’evacuazione del sangue in addome, il controllo del sanguinamento superficiale della lesione epatica, attraverso apposizione di sostanze emostatiche e successivo “packing” (tamponamento meccanico mediante garze laparotomiche) del fegato, ed il posizionamento di drenaggi “spia” per monitorare il risultato della procedura (valutazione quantitativa e qualitativa del liquido di drenaggio). Circa 48 ore dopo, si procedeva a nuovo intervento, sempre con tecnica laparoscopica, di rimozione delle garze laparotomiche e si confermava l’avvenuta emostasi.

Dopo un eccellente decorso post-operatorio, la paziente veniva dimessa nove giorni dopo l’intervento, in buone condizioni generali e con l’indicazione ad eseguire stretto follow-up clinico e strumentale. La peculiarità del caso clinico è rappresentata dalla esecuzione della tecnica di tamponamento a scopo emostatico della lesione epatica, mediante apposizione di garze laparotomiche (“packing”) con tecnica mini-invasiva, seguita, a distanza di 48 ore, dalla rimozione delle stesse garze sempre con intervento chirurgico mininvasivo. Tutti i casi fin qui riportati in letteratura, infatti, descrivono la tecnica di “packing “solo in corso di intervento tradizionale, che comporta un’ampia apertura della parete addominale (laparotomia).

Ciò è stato possibile grazie al know how maturato sul trattamento del politrauma, in circa 10 anni di esperienza presso il presidio ospedaliero Villa Sofia, ed alla stretta sinergia sviluppata tra gli operatori del Trauma Center e quelli della Chirurgia d’Urgenza, coordinati rispettivamente dal dottor Antonio Iacono e dal dottor Antonello Mirabella, entrambi membri del commissione scientifica della Regione Siciliana sul Politrauma. “Esprimo grande apprezzamento per questo ottimo lavoro di equipe che ha risolto una situazione davvero critica – afferma Walter Messina, direttore generale di Villa Sofia Cervello – L’ennesima dimostrazione delle grandi professionalità che operano in questa Azienda”.

Il trattamento laparoscopico nei traumi addominali trova indicazione limitata in pazienti adeguatamente selezionati (stabilità emodinamica; impossibilità ad eseguire l’emostasi completa con tecnica di radiologia interventistica) e presenta il vantaggio della ridotta invasività rispetto all’intervento chirurgico tradizionale (laparotomia): decorso post-operatorio più rapido e meno doloroso per il paziente; minore morbilità (complicanze cardiocircolatorie e respiratorie; rischio di infezione della ferita chirurgica; sviluppo di ernia in sede di cicatrice a distanza di tempo dal
trattamento chirurgico). Va considerato, inoltre, che il trattamento laparoscopico consente di evitare l’intervento classico laparotomico, che sovente si dimostra superfluo dal punto di vista terapeutico, poiché in circa l’80% dei casi le lesioni traumatiche del fegato tendono a guarire spontaneamente senza necessità di alcun trattamento chirurgico.

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