Continua l’allarme sul vaccino AstraZeneca: dopo la sospensione di un altro lotto in Piemonte, dopo la morte di un insegnante, non accenna a finire. In Irlanda le autorità sanitarie fermano la diffusione del farmaco, la Danimarca ne ha sospeso la somministrazione, l’Italia aveva già fermato un altro lotto dopo due decessi. Il tutto senza che il rapporto di correlazione causa-effetto sia stato confermato. Tanto che quell’allarme sulla sicurezza del siero viene definito “ingiustificato” dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
I casi di decesso avvenuti a seguito della somministrazione del vaccino: “Hanno un legame solo temporale. Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi“, sottolinea una nota l’Aifa. Le attività di farmacovigilanza: “Proseguono sia a livello nazionale che europeo in collaborazione con Ema, monitorando con attenzione possibili effetti avversi legati alla vaccinazione“, dice ancora AstraZeneca, cercando di rassicurare i cittadini.
“Un’attenta revisione di tutti i dati di sicurezza disponibili di oltre 17 milioni di persone vaccinate in Ue e UK con il vaccino AstraZeneca non ha mostrato evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda (TVP) o trombocitopenia , in qualsiasi fascia di età, sesso, lotto o in un determinato Paese”, fa sapere l’agenzia. Sottolineando anche che su 17 milioni di vaccinati ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la Società ha ricevuto all’8 marzo. “Un numero molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni”.