Continuano a salire inesorabilmente in modo esponenziale tutte le curve che rappresentano i casi di pazienti COVID-19, purtroppo perfettamente in linea con le previsioni elaborate un mese fa dalla “Nursing & Health Care Association”.
Se ci limitiamo ad osservare esclusivamente i dati osservati, è chiaro che in questa seconda ondata la nostra regione sta subendo un attacco più massiccio, e non mi riferisco ai casi totali (evidentemente maggiori a causa di un numero maggiore di tamponi) ma ai pazienti positivi che necessitano di ospedalizzazione. Per rendere più chiaro il fenomeno, di seguito il grafico con il totale dei pazienti ospedalizzati dall’inzio della pandemia ad oggi.
Come si vede chiaramente nell’immagine, nella prima ondata non si sono superati i 650 posti letto dedicati, a dispetto dei 1000 ad oggi occupati. Una curva che non intende appiattirsi ma, al contrario, impennarsi.
Situazione simile riguardo i posti di terapia intensiva occupati in Sicilia.
Nella prima ondata non siamo arrivati neppure ad 80 posti di terapia intensiva, oggi invece siamo quasi a 120 e, anche per questo caso, la curva non intende appiattirsi ma, al contrario, impennarsi.
Un fenomeno che sta colpendo tutti gli ospedali dell’Isola e che è fortemente legato ai casi totali di positività della popolazione nelle rispettive province.
Un quadro più chiaro della distribuzione provinciale dei contaggi totali osservati dall’inizio della pandemia ad oggi è possibile averlo attraverso la seguente mappa.
Dalla tonalità del colore è chiaro osservare che la provincia di Agrigento ha il numero minimo di casi totali (199 positivi per 100.000 abitanti) mentre la provincia con più casi positivi è quella di Palermo (518 ogni 100.000 abitanti).