Sanità in Sicilia

Grande successo a Palermo della campagna nazionale “Al cuore del diabete”

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di disabilità e morte nelle persone con diabete tipo 2: rispetto a una persona sana, chi ha il diabete ha rischio di morte doppio e quadruplo di infarto o ictus, ma ben 1 su 4 non si considera a rischio.

La campagna, realizzata con il patrocinio di SID – Società Italiana di Diabetologia e AMD – Associazione Medici Diabetologi, in connessione con il progetto internazionale Cities Changing Diabetes e il contributo non condizionato di Novo Nordisk, ha fatto tappa a Palermo, giovedì 19 settembre in Piazza Verdi dalle 9 alle 18, con un’unità mobile in cui sono stati effettuati 135 screening per il diabete ed il rischio cardiovascolare.  In contemporanea presso la sede del Rettorato a Palazzo Steri si è tenuto l’evento istituzionale.

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di disabilità e morte nelle persone con diabete tipo 2: rispetto a una persona sana, chi ha il diabete ha rischio di morte doppio e quadruplo di infarto o ictus.

In Italia sono quasi 750 mila le persone con diabete che vanno incontro nella loro vita ad almeno un evento cardiovascolare, delle quali oltre 350 mila hanno avuto un infarto e più di 100 mila un ictus. Sono poco meno di 15 mila le morti di persone con diabete imputabili a cardiopatia ischemica e rispettivamente 7 mila e 500 quelle per malattie cerebrovascolari ogni anno; in pratica stiamo parlando complessivamente di circa 60 decessi ogni giorno.

Per informare e sensibilizzare le persone con diabete sulla gestione della malattia per ridurre le complicanze ad essa correlate è nata la campagna nazionale “Al cuore del diabete”, realizzata con il patrocinio di SID – Società Italiana di Diabetologia e AMD – Associazione Medici Diabetologi, in connessione con il progetto internazionale Cities Changing Diabetes e il contributo non condizionato di Novo Nordisk e presentata giorno 19 settembre scorso in un evento con il patrocinio di ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e dall’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita nelle città”.

La campagna di sensibilizzazione su diabete e rischio cardiovascolare sta facendo tappa nelle principali piazze italiane con un’unità mobile dove è possibile ricevere una valutazione diagnostica del rischio cardiovascolare. Una volta completato il percorso degli esami previsti – misurazione dei valori di emoglobina glicata e del profilo lipidico, ecocardiogramma ed ecocolordoppler carotideo – sarà possibile confrontarsi con gli specialisti di diabetologia e cardiologia.

Nonostante le malattie cardiovascolari rappresentino la principale causa di disabilità e morte nelle persone con diabete, un’indagine dell’International Diabetes Federation (IDF), condotta a livello mondiale tra persone con diabete tipo 2 per misurare il livello di conoscenza delle malattie cardiovascolari (CVD), ha evidenziato come le persone con diabete sottovalutino i rischi; infatti, ben 1 su 4 degli intervistati si considera a basso rischio o non a rischio di incorrere in queste malattie e 1 su 4 non ha mai discusso o non si ricorda di aver parlato dei fattori di rischio cardiovascolare con il proprio medico”, ha spiegato durante i lavori dell’evento istituzionale Carla Giordano, direttore UOC di Malattie Endocrine, del Ricambio e della Nutrizione dell’Università degli Studi di Palermo.

Durante il convegno, sono stati illustrati i dati dell’11 Report IBDO che mostrano come nell’isola vi è un alto tasso di mortalità per complicanze cardiovascolari dovute al diabete: “Sono numeri importanti, come lo sono quelli delle persone che soffrono di diabete: oltre 4 milioni in Italia, dei quali 300 mila in Sicilia e 40 mila circa nella sola Palermo”, dice il professore Salvatore Corrao, direttore UOC Medicina interna II, Malattie Infettive e lungodegenza ARNAS Civico Palermo. “La gestione delle persone con diabete non può essere standardizzata e va raggruppata secondo il grado complessità e coordinata dai Medici di Medicina Generale. Il diabetologo deve avere una visione più internistica del problema. L’appropriatezza delle cure ha avuto un trend verso il basso in Sicilia ed occorre invertire la tendenza”.

Ad aprire i lavori del convegno nella tavola rotonda istituzionale è stato il prorettore vicario Fabio Mazzola: “Palermo come esempio di città della salute, l’Università vuole essere protagonista per la formazione, il know how e l’innovazione. Dall’urbanizzazione scaturiscono economie di agglomerazione ma anche stili di vita che possono cozzare con la salute”.

Intervenuto anche il Comune di Palermo con l’Assessore alla Scuola, Lavoro, Sanità, Giovani e Parità di Genere Giovanna Marano, che dopo aver portato i saluti da parte del Sindaco, ha evidenziato l’interesse sulla salute da parte della Città di Palermo, come la salute sia obiettivo prioritario di tutte le scelte dalla differenziata alla mobilità sostenibile, citando per ultima la delibera di giunta con la quale la Città ha aderito al “Manifesto delle Città della Salute e del Benessere”.

L’impegno dell’Amministrazione è quello di sostenere e promuovere corretti stili di vita.  L’agenda europea 2030 per lo sviluppo sostenibile mostra come questi temi siano di grande interesse e costituiscano obiettivi locali delle istituzioni. Gli squilibri dell’urbanizzazione necessitano di una guida come il Manifesto per studiare i determinanti della salute nelle grandi aree urbane e mettere in campo iniziative specifiche per poter fare più prevenzione. Noi interveniamo già nelle scuole sulla refezione scolastica, che come gesto educativo promuove corrette abitudini alimentari. Anche l’attività motoria a scuola va potenziata e concepita come attività necessaria per migliorare l’apprendimento”.

Carlo Picco, direttore generale AUOP Paolo Giaccone ha dichiarato come “l’attenzione sul singolo problema del diabete non aiuta se non ci sono sinergie tra i diversi attori della salute infatti i dati di illustrati dal professore Corrao sui numeri del diabete in Sicilia sono preoccupanti ma l’approccio giusto è quello multidisciplinare con integrazione dei servizi. Occorre una figura che coordini progetti di prevenzione con tutte le istituzioni, la scienza sta facendo la sua parte, la prevenzione però va fatta in maniera integrata”.

Roberto Colletti, direttore generale ARNAS Civico ha evidenziato come è complesso mettere in moto una struttura ospedaliera enorme come il Civico di Palermo e come si sta lavorando per aggiornarlo dal punto di vista tecnologico e abitativo delle strutture ma anche nel versante formativo per contribuire maggiormente anche alla lotta al diabete.

Giovanna Volo, neo-direttore sanitario dell’AOUP Paolo Giaccone di Palermo, chiamata a portare i saluti, ha sottolineato nel suo intervento l’importanza del coordinamento da parte degli ospedali con il territorio e come la prevenzione debba far parte di tutte le attività quotidiane al fine di ottenere corretti stili di vita.

I lavori sono proseguiti con la presentazione dei dati della ricerca Taking Diabetes to Heart a cura della professoressa Giordano.

Nella tavola rotonda delle società scientifiche la professoressa Maria Agata Rabuazzo Presidente Regionale SID ha ringraziato NovoNordisk per aver supportato in maniera non condizionata questo progetto nazionale voluto da SID e AMD, e si è soffermata sui i dati aggiornati dell’ultimo rapporto ARNO sul diabete che per la Sicilia fornisce dati più preoccupanti degli ultimi dati istat.

Il sud e le isole hanno i dati più significativi che provengono solo dal gruppo di studio di Ragusa, ma che purtroppo oggi non raccoglie più i dati. Il PDTA deve essere attuato ed è necessario che le istituzioni siano più presenti”.

Inoltre la professoressa ha fatto l’esempio della Regione Marche dove la rete diabetologica viene ascoltata dalle istituzioni, oppure del tavolo tecnico in Piemonte.

Il dottore Luigi Spicola presidente regionale SIMMG ha sottolineato l’importanza per la classe medica di prepararsi alla gestione complessa del paziente pluri-patologico e della necessità dell’integrazione tra le diverse figure coinvolte per la gestione del diabete. Ha citato come es. che la Medicina Generale Siciliana ha messo a disposizione i propri fondi per la formazione al fine di adottare il PDTA con lettera inviata in assessorato e come sia necessaria una piattaforma informatica regionale con apposito software di gestione della patologia diabetica in un quadro generale della gestione di tutte le altre patologie.

Successivamente hanno relazionato il dottore Alessandro Mantineo di NovoNordisk su come passare dal concetto di salute nel contesto urbano alla lotta del diabete nel contesto urbano e il professore Salvatore Corrao sulla descrizione del progetto “Al cuore del Diabete”.

L’incontro istituzionale si è concluso con l’intervenuto del mondo delle associazioni: a parlare è stato Giacomo Trapani Presidente della Federazione delle Associazione dei Diabetici Siciliani: “le associazioni hanno contribuito alla riuscita di questa lodevole iniziativa invitando tutti a partecipare ed a effettuare lo screening presso il Truck. Occorre che il dialogo tra società scientifiche, associazioni e istituzioni locali, ospedaliere e territoriali venga sentito dall’Assessorato alla Salute. La FDS ha piena consapevolezza che ad oggi  ci sono molte difficoltà a farsi curare sul territorio ed in ospedale e sottolinea con forza come i servizi di cura e di prevenzione debbano necessariamente coprire tutti i territori perché il bisogno di salute è tuttora insoddisfatto”.

Per Giuseppe Greco, Presidente Cittadinanza Attiva Sicilia: “occorre fare i complimenti per la qualificazione di quello che è stato detto oggi durante i lavori dell’evento istituzionale; noi di Cittadinanza Attiva lavoriamo per informare le persone ed unirle per diffondere la conoscenza nel territorio e questo ha portato alla creazione in Sicilia di una Federazione delle associazioni delle persone con diabete, caso unico nel panorama nazionale. L’ultimo esempio di come lavorare insieme per il bene comune è quello avvenuto recentemente a Roma presso la sede di Confcooperative in cui si è siglato un Patto per la salute da cittadini e medici con un tavolo di confronto sulle proposte di autonomia differenziata per superare le disuguaglianze di salute, in presenza di 8 sottosegretari, del Ministro delle regioni e del Vice Ministro della sanità, per creare un termometro dell’alleanza tra medici cittadini e pazienti. Le associazioni devono fare cultura”.

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