Sanità in Sicilia

Una giornata nazionale per promuovere e valorizzare il ruolo della Medicina interna

Mercoledì 10 ottobre, a partire dalle 14, si tiene la Giornata Nazionale della Medicina Interna, organizzata dalla Simi (Società Italiana Medicina Interna), presieduta dal professore Francesco Perticone, ordinario presso l’Università Magna Græcia di Catanzaro.

L’iniziativa, che prevede l’intervento di importanti specialisti da Catanzaro, Palermo, Napoli, Roma, Modena, Padova e Cuneo, si svolge con l’intento di promuovere e valorizzare il ruolo della Medicina Interna ad ogni livello, dalla realtà universitaria a quella ospedaliera, anche in riferimento al rafforzamento e all’ulteriore razionalizzazione delle politiche sanitarie nazionali.

Verranno intervistati i direttori di sei unità operative di medicina interna che rappresentano centri di eccellenza del nostro Paese: Mauro Cancian, Università di Padova; Salvatore Corrao, dell’ospedale Civico, Università di Palermo; Luigi Fenoglio, Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle, Cuneo; Andrea Fontanella, Ospedale del Buon Consiglio – Fatebenefratelli, Napoli; Francesco Perticone, Presidente Società Italiana di Medicina Interna, Università di Catanzaro, e organizzatore dell’evento; Antonello Pietrangelo, Università di Modena e Reggio Emilia; Francesco Violi, Università “Sapienza”, Roma.

La Simi – spiega il professore Perticone – è la più antica società medica italiana che da sempre si contraddistingue per la costante attività di ricerca e per l’elevato profilo scientifico e culturale. Ultimamente – aggiunge il docente dell’Università Magna Graecia – il ruolo dell’internista sta riacquistando il prestigio del quale era stato privato negli anni delle ultra-specializzazioni mediche, attribuendo a questo professionista il ruolo centrale di figura di riferimento per il paziente. Occorre quindi sottolineare, anche con ampia visibilità mediatica, l’importanza di una figura professionale in grado di avere una visione olistica del paziente, razionalizzando quindi le richieste e le spese per la presa in carico del malato”.

Nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, la collaborazione degli internisti può risultare determinante per raggiungere l’obiettivo di un cospicuo risparmio sui 13 miliardi/anno che vengono spesi a causa di inappropriatezza diagnostica e terapeutica. In tale contesto, il motto della Società Italiana di Medicina Interna, “In uno omnia”, sintetizza perfettamente il ruolo centrale dell’internista nel management del paziente con pluripatologia”.

Inoltre – continua il presidente nazionale Simi – mi fa piacere sottolineare che in un contesto demografico in cui le aspettative di vita della popolazione continuano ad aumentare, e in una dimensione sociale sempre più interessata da patologie cronico-degenerative, quali ad esempio il diabete, la funzione della Medicina Interna non è solo quella di gestire la multimorbilità cronica, ma anche quella di aiutare l’affermazione di logiche strategiche di prevenzione”.

La prevenzione – conclude il professore Perticone – non ha solo il fine di migliorare la salute generale della popolazione, evitando o rinviando l’insorgere di gravi patologie, ma anche quella di sostenere le politiche di contenimento della spesa sanitaria, senza abbassare i livelli di assistenza”.

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