Sanità in Sicilia

Giornata nazionale dei Camici Bianchi: la memoria per i medici sconfitti dalla pandemia|FOTO

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Oggi, 20 febbraio 2021, è una giornata ricca di emozioni. Si celebra ad un anno esatto dal primo caso di Coronavirus in Italia la giornata nazionale dei camici bianchi ricordando tutto il personale sanitario, sociosanitario, socio assistenziale e del volontariato.

Presenti alla conferenza, tenutasi di mattina anella sede dell’ordine dei medici di Villa Magnisi: l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, il presidente Omceo di Palermo nonché organizzatore della giornata, Toti Amato, l’assessore regionale Istruzione e Formazione, Roberto Lagalla, l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. Presenti anche il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani e il sindaco Leoluca Orlando.

Sono 326 i medici che hanno perso la vita nella “guerra” contro il Coronavirus, e tantissimi che ancora oggi sono i prima linea per proteggere e aiutare tutti i malati. La giornata, infatti, nasce con l’intento di non dimenticare, di fermarsi a riflettere, almeno una volta l’anno, sull’importanza della professione medica e delle professioni sanitarie.

Ad un anno dall’inizio della più grande emergenza sanitaria dell’epoca recente, abbiamo il dovere di onorare coloro che per garantire la salute di molti hanno sacrificato la propria vita“, esordisce Razza.

Ma non sono soltanto i medici ad aver sacrificato la propria vita, ma tutto il personale sanitario. Per questo motivo oggi 20 febbraio si sono uniti tutti gli Ordini dei medici siciliani. Ai medici deceduti è stata dedicata la Cappella e il Sacrario della Villa, sede dell’Ordine, come: “Impegno di memoria che passa attraverso le mura simboliche di una Cappella e un Sacrario per dare un nome e un luogo a ciò che è successo e perché non accada più”, ha detto Toti Amato.

La fede, sopratutto quella cristiana, quando è vera diventa una forza. Bisogna prendersi cura dell’altro, pensare ai nostri stili di vita, incontrarci, sostenerci a vicenda. Credo sia questo ciò che ci ha insegnato la pandemia. E la fede ci può dare proprio questo apporto. Dio è la strada che sta dinnanzi a noi“, spiega l’arcivescovo Lorefice.

Nel corso della giornata celebrativa sono state donate dall’assessore Razza cinque targhe di ringraziamento per le buone pratiche adottate durante l’emergenza Covid-19.

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