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Gemelli Giglio di Cefalù, prime cento tiroidi per il centro di chirurgia endocrina

Sono stati oltre cento i pazienti sottoposti ad intervento di tiroidectomia effettuato dalla sezione di chirurgia endocrina del Gemelli Giglio Medical Partnership di Cefalù nei primi sei mesi di attività dall’avvio della partnership tra la Fondazione Giglio e la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma.

Ci eravamo dati tra i primi obiettivi della partnership – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – quello di creare un centro per la chirurgia della tiroide adeguandoci ai criteri per l’accreditamento nazionale stabiliti dalla Società Italiana Unitaria di Endocrino Chirurgia (SIUEC) in termini di competenze professionali, volume di attività e risultati. Dopo sei mesi possiamo ritenere di avere raggiunto questo obiettivo. Mai, nella storia di questa struttura, erano stati eseguiti oltre 100 interventi di tiroidectomia in un anno di attività chirurgica”.

La chirurgia endocrina e dell’obesità del Gemelli Giglio è diretta dal professore Marco Raffaelli e si avvale della collaborazione del chirurgo Luca Sessa, trasferitosi da Roma a Cefalù, e delle endocrinologhe Stefania Marchisotta e Rosa Maria Lovicu.

Speriamo di poter fare ancora di più – ha commentato il professore Raffaelli – offrendo la possibilità ai pazienti siciliani di essere trattati nella loro regione anche se affetti da patologie endocrine di interesse chirurgico in stadio più avanzato che necessitano di un approccio specialistico”.

“Più del 25% dei pazienti sono stati trattati per patologia maligna con una degenza post-operatoria media di due giorni – ha rilevato il responsabile della sezione di chirurgia endocrina Luca Sessa – e tutti gli interventi sono stati eseguiti utilizzando un sistema di monitoraggio intraoperatorio per i nervi ricorrenti (i delicati nervi della voce)”. Sessa ha anche sottolineato il lavoro di squadra che ha visto coinvolte diverse figure professionali dal responsabile della chirurgia del Giglio, Goffredo Arena, al chirurgo Marco Iacopinielli, i colleghi della chirurgia generale, anestesisti, infermieri e OSS di sala operatoria e reparto, e tutti gli amministrativi.

Nelle scorse settimane l’equipe del professore Raffaelli, con primo operatore lo stesso direttore del centro, ha eseguito l’asportazione, in laparoscopia, di un tumore del surrene destro di 10 cm, su una paziente siciliana dimessa in terza giornata post operatoria.
“Una neoformazione surrenalica di grandi dimensioni – ha spiegato Raffaelli – molto adesa alla vena cava inferiore, al fegato e al rene di destra ma siamo riusciti a completare l’intervento in laparoscopia e questo sicuramente ha permesso una ripresa post-operatoria rapida. L’approccio laparoscopico è da preferirsi in molte situazioni a patto di ottenere gli stessi risultati della chirurgia convenzionale in termini di sicurezza e radicalità”.

“Nel momento in cui il Gemelli si conferma primo ospedale in Italia sia come qualità complessiva che come centro per il carcinoma tiroideo, il risultato importante della nostra partnership con l’ospedale Giglio conferma la qualità e l’eccellenza che ci siamo impegnati a portare ai pazienti siciliani” ha chiosato il professore Rocco Bellantone, direttore del governo clinico del Gemelli Giglio Medical Partnership e preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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