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Francesco Pira nominato nel Comitato Scientifico del Centro Studi di Avis nazionale

Il professor Francesco Pira, sociologo e docente di comunicazione all’Università degli Studi di Messina è stato nominato Componente del Comitato Scientifico del Centro Studi di Avis nazionale. A comunicarlo al diretto interessato, il Presidente di Avis Giampietro Briola, con una lettera inviata nelle ultime ore.  Consulente per il progetto di comunicazione integrata di Avis Calabria, in passato ha collaborato con Avis Toscana e Avis Veneto in attività di ricerca e formazione, ed è stato relatore a Milano all’Assemblea nazionale. “Ringrazio il Presidente di Avis nazionale Giampietro Briola e tutti i suoi collaboratori per questa nomina di cui sono onorato. Spero di poter dare il mio modestissimo contributo mettendo a disposizione del neonato Centro Studi l’esperienza maturata in tanti anni di lavoro nella comunicazione sociale e nella formazione nel terzo settore in tutta Italia. E’ un privilegio continuare a collaborare con chi si dona ogni giorno e svolge un lavoro straordinario nella raccolta sangue quotidianamente.”. Ha detto il professor Pira che ha voluto ringraziare il Presidente di Avis Calabria Rocco Chiriano che ha avanzato la candidatura del docente siciliano per il Comitato Scientifico.
Da anni il docente universitario si occupa di comunicazione sociale e ha scritto articoli scientifici e un saggio per Franco Angeli sul tema. Attualmente è Delegato del Rettore alla Comunicazione dell’Università di Messina, dove presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, è Coordinatore Didattico del Master in Social Media Manager.
Il Centro Studi di Avis nazionale nasce dopo la Riforma del Terzo Settore che  pone prospettive e interrogativi ad Avis nazionale che necessitano sempre più “di un luogo ideale, ma al contempo reale e concreto, di analisi e proposizione che non sia gravato da compiti di gestione quotidiana”.
E’ con questo presupposto che il segretario generale, Ruggiero Fiore, e il consigliere Luciano Franchi, hanno presentato il progetto del Centro studi. “Da qualche tempo la società in generale, il Sistema Trasfusionale e il Sistema Sanitario Nazionale stanno subendo una radicale trasformazione, che potrebbe lasciarci impreparati qualora non operassimo costantemente una azione di analisi, di monitoraggio, di verifica e di proposta. C’è la necessità di sviluppare un pensiero globale, che si coniughi con una efficiente azione locale, di fronte alla sempre più difficile ricerca e fidelizzazione di nuovi volontari, alle nuove condizioni del mondo del lavoro, a un nuovo modo di affrontare e governare una comunicazione efficace, a un federalismo solidale messo quotidianamente in discussione e quindi sempre più difficilmente attuabile. C’ è poi la necessità di essere presenti con sufficiente competenza nei luoghi di programmazione e di decisione, attraverso una formazione continua”.

Hanno detto i due dirigenti nazionali.Con la Riforma del Terzo Settore AVIS NAZIONALE diventa Rete Associativa.
E la sua azione è caratterizzata dall’assolvimento di tre compiti fondamentali:
indirizzo,  programmazione e controllo. Per adempierli al meglio, AVIS Nazionale ha costituito il Centro Studi che si occuperà principalmente di tre saranno aree principali di intervento: scientifico – culturale; organizzativo – gestionale; divulgazione – comunicazione.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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