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Federfarma: la farmacia italiana nell’emergenza Coronavirus| IL VIDEO

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L’emergenza Coronavirus ha messo a dura prova diversi settori della sanità, richiedendo non solo un maggiore impegno verso i protocolli da seguire per contrastare i contagi, ma anche e soprattutto uno stravolgimento delle normali prassi lavorative. Anche il mondo farmaceutico ha fronteggiato questa emergenza dovendo il più possibile arginare le problematiche, ad esempio quelle legate alla reperibilità dei farmaci, vista l’impossibilità di alcune persone di recarsi in farmacia nel periodo del lockdown ma anche garantendo il servizio al cittadino.

“Sicuramente la farmacia italiana ha superato un esame importante e credo lo abbia fatto a pieni voti, durante il lockdown è rimasta aperta, tutte le farmacie sul territorio nazionale hanno continuato a svolgere il loro servizio a favore del cittadino,- continua il dottore Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente Federfarma Palermoconsentendogli di accedere al farmaco, incrementando il servizio domiciliare soprattutto nelle zone rosse dove era difficile poter recapitare i farmaci al domicilio, ma soprattutto per tutti quei soggetti con patologie croniche”.

Così come afferma il dottore Tobia, il periodo della pandemia è stato un periodo particolarmente difficile anche per la categoria dei farmacisti che ha perso 16 colleghi titolari durante la prima ondata. “La farmacia ha dimostrato di essere pronta a continuare quello che già era, ovvero un importantissimo servizio pubblico del quale il nostro sistema sanitario nazionale non può fare a meno.”

Grazie al continuo monitoraggio che la sanità vuole effettuare nel territorio italiano, molte regioni come l’Emilia Romagna, il Piemonte e la Lombardia hanno già testato e avuto il via libera per ottenere il test Sierologico e Antigenico rapido in farmacia, questa modalità potrebbe essere adottata anche in Sicilia, anche se bisognerà valutare modalità e prassi.

“Per i test Antigenici rapidi, bisogna differenziare percorsi che all’interno della farmacia molto spesso non possono essere differenziati, occorrono quindi locali adatti all’effettuazione dell’esame e non tutte le farmacie hanno la possibilità di avere questi spazi a disposizione. È impensabile effettuarli all’interno della farmacia per tutelare la salute dei nostri pazienti ma anche quella dei farmacisti. – continua il presidente Federfarma Palermo-Sarebbe possibile però, come già avvenuto in Alto Adige operare all’esterno attraverso gazebi, camper e strutture mobili, che con l’ausilio dell’infermiere messo a disposizione della Regione potrebbero dare un supporto importante nella diagnosi del Covid-19. Il test sierologico in farmacia è invece già avviato in tante regioni a partire dal Lazio, lo stesso in Piemonte e in Umbria, è un passaggio importante che vede come sempre la Farmacia protagonista del sistema sanitario nazionale”.

Il sovrapporsi dei sintomi del Coronavirus con quelli legati all’influenza, considerata la loro evidente somiglianza, potrebbe in questo periodo creare diverse problematiche, soprattutto destare preoccupazione nei pazienti. Questo si riverserebbe inevitabilmente nelle strutture sanitarie. A differenza di quanto succede in altre regioni italiane, dove è possibile attraverso la distribuzione per conto, accedere al vaccino antinfluenzale in farmacia, in Sicilia questo servizio non è ancora accessibile, infatti un cittadino siciliano che non faccia parte della fascia di età avente diritto non può accedere al vaccino presso le farmacie.

 

 

di Fabiola Pepe
© Riproduzione Riservata
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