La delibera è dell’11 settembre e porta la firma del direttore amministrativo Vincenzo Barone. Un atto che prevede l’espletamento di una gara per concedere il servizio bar dell’Ospedale Civico di Palermo, per una durata di 7 anni.
L’importo è pari a 490mila euro, appunto per un periodo della durata di sette anni, con il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa, sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo. Una gara analoga avente per oggetto lo stesso servizio era stata indetta nel 1997. Ma, per effetto di un ricorso al TAR di una ditta che vantava il diritto a subentrare nel servizio alla Camst, l’azienda che si occupava della gestione, nel 1993, si proseguì secondo questa procedura. Senza cioè passare, di fatto, all’espletamento di una nuova gara.
Adesso, dopo diversi lustri, dunque, torna in ballo la possibilità di poter assegnare un servizio importante a supporto di una delle principali aziende sanitarie non soltanto siciliane, ma dell’intero Mezzogiorno d’Italia.
Soddisfatto il direttore generale dell’Azienda sanitaria siciliana, Giovanni Migliore: “Siamo usciti con successo da una serie di situazioni che ci portavamo dietro da tanto tempo. Tra amministrazione giudiziaria e locali abusivi, abbiamo finalmente perimetrato un ambito di legalità e quindi possiamo ripartire con una gara pubblica”.
Per Migliore l’aspetto più importante è dato dal valore di supporto che, nell’economia generale di una struttura di queste proporzioni, assume il servizio di cui si provvede a espletare la gestione: “Stiamo cercando di trovare soluzioni a quello che per anni è stato un vero problema per tremila persone che vi lavorano, più i mille ricoverati, e chi è costretto frequentare l’ospedale anche occasionalmente. È una piccola città. Non poteva non avere un punto di ristoro. Per la prima volta, dopo 25 anni il servizio sarà affidato con una gara pubblica”.