Questi quasi due anni di Covid hanno avuto un impatto non solo sulla salute fisica delle persone ma anche (a parimerito) con quella psicologica. La pandemia ha creato o accentuato ansia, depressione, etc… Ma c’è un aspetto sul quale è stato devastante: la salute sessuale delle donne, già le più penalizzate dal punto di vista psicologico e sociale.
Oltre la metà delle signore interpellate nello studio condotto dal Trinity College di Dublino ha avuto esperienza di alterazioni al ciclo mestruale, calo della libido e della qualità del sonno, oltre ad episodi d’ansia, che di riflesso hanno influenzato negativamente la vita sessuale e di coppia.
Lo studio ha visto coinvolte circa 1.300 donne nell’aprile di quest’anno e ha indagato sulla regolarità del ciclo mestruale (eventuali anomalie, cicli saltati o più pesanti del solito, sintomi premestruali), sulla qualità del sonno e sui livelli di ansia e depressione. Il 56% ha dichiarato di avere vissuto dei cambiamenti dall’inizio della pandemia, quasi i due terzi hanno notato sintomi premestruali più intensi e il 54% ha ammesso di provare un minor desiderio sessuale.
La ricerca è stata presentata al congresso annuale della Società di Endocrinologia britannica a Edimburgo, ma ha dei limiti dettati da un’indagine sviluppata tramite sondaggi online e a questi in media risponde più chi soffre di problemi. C’è da aggiungere che non si tratta di danni permanenti, ma di disturbi transitori.
Uno studio parallelo italiano sta invece analizzando il legame che esiste tra il cibo e questi disagi psicologici. L’Università degli Studi di Pavia e l’IRCCS San Matteo, infatti, stanno valutando la tipologia di alterazioni del ciclo mestruale legate o alla restrizione alimentare o alle abbuffate, due disturbi spesso indotti da stress cronico.
Il messaggio principale comunque resta sempre di non ignorare questi segnali/disturbi: è fondamentale chiedere il sostegno e l’aiuto di un esperto (tra psicoterapeuti e ginecologi).