Il 24 luglio il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Palermo ha approvato le “Linee guida per la donazione e l’accettazione dei Corpi”, a conclusione di un percorso durato oltre un anno da parte dei ricercatori e docenti del “Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Valorizzazione dei Corpi donati alla Scienza” (CIR-COSCIENZA), di cui è direttore il professore Francesco Cappello, ordinario di Anatomia Umana.
“La donazione del Corpo alla scienza è un atto di generosità e di solidarietà funzionale al progresso delle conoscenze in vari campi del sapere ed è una pratica diffusa in molte nazioni. Adesso è possibile farlo anche in Sicilia“, commenta Cappello.
Sanitàinsicilia.it lo ha intervistato all’Istituto di Anatomia Umana e Istologia del Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica avanzata (Bi.N.D.) dove è presente una modernissima Sala Settoria nella quale un gruppo selezionato di studenti, dottorandi e specializzandi già svolgono attività didattiche e scientifiche su parti di cadavere.
“Questo nuovo strumento di cui ci siamo dotati consentirà di ricevere corpi di persone che in vita sceglieranno di donarlo alla scienza“, precisa Cappello al quale chiediamo quali sono gli scopi di questo Centro.
“Il Centro, fin dalla sua costituzione, si propone di stimolare la cultura della donazione a fini didattici e scientifici nonché di sviluppare buone prassi per l’utilizzo delle salme donate. E’ utile ricordare che la donazione del Corpo e quella degli organi post-mortem sono atti distinti e non mutuamente esclusivi, tutt’altro: noi auspichiamo che – attraverso le attività divulgative del nostro Centro – possa anche crescere la “cultura della donazione” di tessuti e organi in Sicilia, in quanto questa è una Regione agli ultimi posti in questa particolare graduatoria, a fronte di una grande generosità dei siciliani in altre classifiche“.
Gli chiediamo quindi informazioni sulle ricerche portate avanti in questo momento e il professore Cappello afferma “non sono di studi medici ma anche informatici (“gamification” e “Anatomy in 3D”), bioetici, giuridici e filosofici (quali studi sulla tematica, molto attuale, del “fine vita”)“, e alla domanda cosa ne pensa del disegno di legge, già approvato dal Senato e adesso in discussione alla Camera, che potrebbe modificare repentinamente la regolamentazione vigente: sarebbe un bene o un male? Risponde: “Sebbene fosse ora che un Governo si occupasse di questa tematica, noi abbiamo mosso delle forti critiche. Una delle principali è che viene posto un limite temporale (12 mesi) per la restituzione del corpo e il donatore ne avrebbe in cambio la copertura delle spese per l’inumazione (il funerale, n.d.r.): a nostro avviso, in questa maniera non sarebbe più una donazione ma un prestito oneroso, con chiari interessi economici da parte di chi donerebbe: insomma, la nuova Legge “istigherebbe” alla donazione-prestito, e non siamo sicuri che questo verrebbe fatto sempre in piena coscienza o con la piena volontà da parte del donatore, né totalmente come un gesto di altruismo e solidarietà. Quindi siamo eticamente contrari a questa norma“.
“Inoltre, non sarebbe più consentito al donatore scegliere a quale centro donare il proprio corpo: il donatore donerebbe “al buio” non sapendo chi e come utilizzerà il corpo, e anche questo a nostro avviso non è eticamente corretto. Infatti, il Disegno di Legge dimentica che l’utilizzo del corpo umano negli Istituti Anatomici (com’è attualmente) assicura che lo stesso venga adoperato da professionisti che hanno appreso non solo l’arte della dissezione ma anche le norme e le condotte basilari per porgere e far porgere (agli studenti, ad esempio) il massimo rispetto nei confronti della salma che si impiega! Viceversa, con il disegno di Legge in discussione al Parlamento, basta che “si sappia tenere in mano un bisturi” per poter usare il corpo donato, anche a fini commerciali” aggiunge Cappello.
Chi volesse avere più informazioni, cosa deve fare?
“Contattare il Centro attraverso il sito web: www.unipa.it dove sono anche consultabili le attività svolte e in corso di organizzazione da parte dei ricercatori afferenti al Centro: basta inviare un’e-mail e si sarà contattati per fornire tutte le informazioni, visitare il Centro e conoscere i docenti e i ricercatori che vi operano, nonché i progetti di ricerca che vengono portati avanti“.