Sono oltre 5 milioni le persone che in Italia sono affette da diabete, il cosiddetto “killer silenzioso“. Per questo oggi e domani diabetologi italiani si incontreranno nell’aula polifunzionale dell’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli per il congresso giunto alla 4° edizione, organizzato dal responsabile del dipartimento di diabetologia dott. Mario Rizzo, avrà come titolo “Diabete parliamone…parliamoci”. Il servizio di diabetologia opera all’interno dell’unità operativa complessa di Medicina del nosocomio di via Messina Marine 197, diretta dal dott. Fabio Cartabellota.
I lavori verranno aperti alle ore 9,00 dall’organizzatore dell’evento. Porteranno i saluti il sindaco di Palermo prof. Roberto Lagalla, il direttore sanitario dell’Ospedale Buccheri La Ferla dottor Dario Vinci e il Superiore dell’ Ospedale fra Gianmarco Languez.
Si tratta di un progetto educazionale per rendere più efficace la gestione assistenziale del
paziente affetto da diabete mellito di tipo 2.
Nel mondo, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono 422 milioni circa le persone affette da questa patologia. In Italia ne sono colpite quasi 5 milioni. La malattia provoca in molti casi, una scadente qualità della vita e forti ripercussioni sociali. Accanto ai casi noti di diabete, secondo stime recenti i casi di diabete non conosciuto sono il 20-30%del totale (circa due milione di italiani). Si ritiene, infatti, che ogni 3 diabetici vi sia un soggetto che ha già sviluppato la malattia, ma non ne è a conoscenza, e che per ogni paziente con diabete noto vi sia un individuo che è ad alto rischio di svilupparlo.
“L’obiettivo primario dell’incontro – spiega il dott. Mario Rizzo – è rappresentato dal miglioramento dell’integrazione tra il diabetologo, gli specialisti ospedalieri, il medico di medicina generale e le figure professionali che si occupano della malattia diabetica, per favorire la prevenzione, l’appropriatezza prescrittiva e l’efficacia clinica delle misure messe in atto quale frutto della collaborazione interdisciplinare e per ottimizzare le risorse disponibili. Inoltre, si vuole aumentare la consapevolezza dell’impatto che il diabete ha sulla famiglia per sostenere la rete delle persone colpite e promuovere, allo stesso tempo, il ruolo della famiglia nella gestione, cura, prevenzione e educazione del diabete”
Fondamentale è quindi il riconoscimento del ruolo professionale degli specialisti, attuale punto di riferimento dell’assistenza diabetologica e di quello della struttura territoriale dei servizi di Diabetologia, ospedalieri e territoriali, forti delle competenze e risorse necessarie per supportare il medico di medicina generale nel miglioramento della gestione del paziente affetto da diabete di tipo 2 (diagnosi e trattamento precoce, limiti effetti collaterali delle terapie attuali, rischio cardio metabolico). Il progetto educazionale si pone, inoltre, l’obiettivo di aggiornare i medici e gli operatori del settore, in merito al valore delle nuove opportunità terapeutiche nel management terapeutico del paziente con diabete mellito. I nuovi farmaci e le nuove tecnologie disponibili permettono di ottenere e mantenere nel tempo non solo un ottimale controllo glicemico globale (HbA1c, glicemia a digiuno e post-prandiale, variabilità glicemica), ma di implementare la protezione dal rischio cardio-metabolico, nonché cardio-renale.