Si chiama Palizzata (Palisade) lo studio da poco pubblicato sul New England Journal of Medicine (NEJM November22, 2018) sul farmaco biologico per l’immunoterapia orale derivato dalle arachidi e denominato AR101.
Il “Peanut Allergy Oral Immuno therapy Study” ha testato questo derivato, in grado di veicolare fino a 300 mg di proteine d’arachidi, in 842 persone, di cui 750 da 4 a 17 anni, con uno studio randomizzato controllato in doppio cieco di fase III (cioè in uno studio con tutte le caratteristiche metodologiche per essere esaminato dagli enti regolatori per l’eventuale autorizzazione alla prescrizione).
Hanno partecipato alla ricerca 66 centri di dieci paesi statunitensi ed europei che hanno reclutato pazienti di tutte le età ma con una caratteristica in comune: un livello di IgE totali specifiche per arachidi di almeno 0,35 kUA/L.
La maggior parte dei pazienti reclutati aveva una storia di anafilassi per arachidi (72%), asma (53%) e allergie alimentari multiple (66%). Il 50% dei pazienti allergici non tollerava una dose superiore a 10 mg di proteine d’arachidi.
I pazienti del gruppo intervento sono stati sottoposti a dosi scalari di AR101 da 0,5 a 3mg nella prima giornata con un incremento graduale, ogni due settimane, fino a raggiungere la dose di 300 mg, mantenuta per altre 24 settimane (sei mesi).
I risultati dello studio si possono così riassumere: il 63% dei pazienti trattati con l’immunoterapia orale hanno mostrato una risposta positiva al trattamento contro il 4% dei pazienti trattati col placebo.
Al contrario, nei pazienti di età superiore a 17 anni le differenze tra i due gruppi di trattamento non sono risultate significative. Purtroppo c’è da segnalare come circa il 30% dei pazienti ha abbandonato il protocollo di studio nel braccio intervento (sottoposto alla somministrazione di AR101) contro il 18% dei pazienti appartenenti al gruppo placebo.
Proprio per questo tasso di abbandono per eventi avversi la dimostrazione di efficacia deve essere interpretata con cautela nonostante i risultati positivi. Non deve meravigliare la percentuale di pazienti che abbandona lo studio anche se trattata con il placebo (ben il 18%).
Si deve sempre considerare che l’effetto placebo (terapia senza effetto farmacologico attivo ma somministrato come se avesse realmente un effetto curativo) è un effetto oggettivo e misurabile; dipende dalla convinzione di un paziente che la terapia praticata abbia un effetto positivo (o negativo). E’ proprio per capire se una sostanza ha veramente un effetto positivo che bisogna tenere all’oscuro sia il medico che prescrive che il paziente che assume (doppio cieco) dell’appartenenza al braccio di studio (intervento attivo contro placebo) fino all’analisi finale dei risultati dello studio stesso.
In questo caso nonostante gli effetti positivi di AR101 nei soggetti che hanno partecipato attivamente alla ricerca l’elevato tasso di abbandono apre la discussione sulla effettiva efficacia nella pratica clinica di tutti i giorni. Eppure la prevalenza di allergia alle arachidi è in aumento ed è occasionalmente pericolosa per la vita.
E’ da segnalare che la maggior parte delle morti dovute ad allergie alimentari sono relative a questo tipo di allergia. Purtroppo, l’unica terapia attualmente in uso consiste nella completa eliminazione dalla dieta delle arachidi o di loro residui e la pronta somministrazione di farmaci salvavita nel caso di reazioni allergiche conseguenti ad una esposizione accidentale.