Il Covid è in grado di colpire direttamente o indirettamente quasi ogni tessuto del nostro organismo, per questo motivo anche il cervello può essere coinvolto. Non sono pochi, infatti, i sintomi neurologici identificati: perdita dell’olfatto (anosmia), “nebbia cerebrale”, ictus, encefalite, compromissione della coscienza e molti altri ancora.
Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici dell’FMRIB Centre – Wellcome Centre for Integrative Neuroimaging (WIN) dell’Università di Oxford ha svolto una nuova ricerca che ha determinato una preoccupante scoperta: il virus è in grado di ridurre anche il volume della materia grigia cerebrale. Questa perdita di tessuto cerebrale si verifica anche in coloro che hanno avuto una forma lieve.
Dai dati ottenuti dalla UK Biobank, gli scienziati hanno osservato che i pazienti mostravano una significativa riduzione della materia grigia del cervello rispetto agli altri.
Le regioni coinvolte:
- giro paraippocampale sinistro
- la corteccia orbitofrontale laterale sinistra
- l’insula sinistra
- il cingolo anteriore
- il giro sopramarginale
- il polo temporale.
Le aree maggiormente interessate sono quelle corticali limbiche, direttamente collegate al sistema olfattivo e gustativo primario. Uno dei rischi a lungo termine della Covid, spiegano gli esperti, potrebbe essere una maggiore predisposizione al rischio di demenza.