La variante Delta si conferma predominante in Italia: lo rileva l’indagine flash relativa al 24 agosto dell‘Istituto superiore di sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute, le Regioni e le PPAA (Provincie Autonome). Il campione richiesto per tale indagine è stato selezionato dalle Regioni/PPAA in modo casuale fra i campioni positivi garantendo una rappresentatività geografica e per fasce di età.
L’indagine ha stimato una prevalenza nazionale pari al 99,7%. In Italia, inoltre, la predominanza della Delta è confermata negli ultimi 45 giorni: è stata infatti individuata nell’88,1% dei casi riportati al Sistema di Sorveglianza integrata, secondo i dati dell’ottavo bollettino Iss ‘Prevalenza e distribuzione delle varianti di Sars-CoV-2’.
La variante Delta è caratterizzata da una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante Alfa (tra il 40% e il 60%) e risulta associata ad un elevato rischio di infezione negli individui parzialmente vaccinati o non vaccinati.