Secondo un nuovo studio, un esame del sangue potrebbe aiutare i medici a monitorare i livelli di immunità contro il covid.
Il test, sviluppato dai ricercatori del Mount Sinai e della Duke-NUS Medical School di Singapore è in grado di misurare l’immunità indipendentemente dal fatto che qualcuno abbia sviluppato un livello di protezione da una o più infezioni naturali o da vaccinazioni e iniezioni di richiamo. Altre persone, che potrebbero avere livelli di protezione molto più bassi perché immunocompromessi, potrebbero anche utilizzare il test per valutare la loro vulnerabilità e vedere come hanno risposto ai vaccini.
Questo prevede il prelievo di un piccolo campione di sangue e la sua miscelazione con frammenti di proteine del virus per poi verificare che le cosiddette cellule T si siano attivate nel campione o meno.
Che si tratti di vaccinazioni o infezioni, le cellule T sono preparate a “richiamare” frammenti di un virus , anche da varianti che possono schivare gli anticorpi protettivi. Ciò non significa che impediranno il verificarsi di un’infezione, ma possono impedire a un paziente di ammalarsi gravemente di Covid.
I test per rilevare i linfociti T finora sono stati per lo più limitati ai laboratori per scopi di ricerca e il processo è solitamente costoso e difficile da eseguire su larga scala. Il nuovo kit, tuttavia, è progettato per essere ampiamente utilizzato e i risultati possono essere generalmente forniti in meno di 24 ore.
Sono necessarie ulteriori ricerche, ma l’accuratezza dei risultati è paragonabile a test simili eseguiti nei laboratori di ricerca.