Sono definiti lavoratori fragili. Hanno un impiego ma combattono anche con patologie gravi, sono malati oncologici, trapiantati, immunodepressi, sono tutti a rischio. Per loro, dal 30 giugno sono scadute tutte le tutele fino a quel momento previste dalla normativa e dal 31 luglio anche la sorveglianza sanitaria eccezionale. Contemporaneamente la crisi e la caduta del governo Draghi hanno bloccato le iniziative e le battaglie fino a quel momento portate avanti da associazioni e gruppi a tutela dei lavoratori fragili.
Ma nessuno intende arrendersi, ecco perché il gruppo “immunodepressi tutela contro coronavirus” formato da migliaia di lavoratori fragili ha scritto una lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al governo, al Parlamento ed alle Regioni. Le malattie non hanno un colore politico e non si fermano di fronte ad una crisi di governo. Il loro maggiore nemico anzi è il tempo.
C’è da aggiungere che, nonostante le rassicurazioni del ministro Orlando nel decreto legge Aiuti bis non è stata prevista nessuna proroga alle tutele e nessun altro tipo di provvedimento, di fatto lasciando esposti i lavoratori fragili a rischi, compresi quelli derivanti dal fatto che è cessato anche l’obbligo dell’uso di mascherine nei luoghi di lavoro. E il covid, frattanto, continua a circolare. Non è scomparso.
“Purtroppo solo pochi deputati e Senatori si stanno interessando al problema come Massimiliano De Toma e Matteo Dall’Osso che quasi quotidianamente si alzano per chiedere le tutele per i lavoratori fragili- commenta Daniela Bruiglia del gruppo Immunodepressi tutela contro il coronavirus- Tra noi ci sono malati oncologici, trapiantati, immunodepressi, tutti lavoratori a rischio per gravi malattie e chiediamo solo di essere tutelati e di non dover scegliere tra salute e lavoro”.
Il 30 giugno sono scadute le tutele previste dall’art.26 del decreto legge n°18 del 2020 in materia di lavoro agile ed il 31 luglio è scaduta anche la sorveglianza sanitaria eccezionale prevista dall’art. 83 del decreto legge n°34 del 2020, ponendo quindi i lavoratori fragili in una condizione di pericolo.
“Siamo lavoratori chiediamo di poter lavorare in sicurezza (con lavoro agile ed altre tutele sul luogo di lavoro) e riacquistare la nostra dignità– scrivono nella lettera inviata a Mattarella- Purtroppo questo non è possibile in quanto, nonostante le tutele siano scadute, le malattie croniche, le immunodepressioni, le malattie oncologiche e disabilitanti no. Con l’allentamento di tutti gli obblighi relativi al distanziamento e la fine dell’uso delle mascherine persino al chiuso, senza le tutele e soprattutto con la fine del lavoro agile, per i lavoratori fragili il rischio di contagio è sempre più alto”.
Le associazioni ricordano come il 30 giugno sia stato sottoscritto un protocollo anti-contagio Sars-Cov-2/Covid-19 tra le Parti sociali e i Ministri Orlando e Speranza ma da quel momento non si è registrato alcun fatto concreto.
“ Sia il Governo, sia le Organizzazioni Sindacali, sia le Associazioni imprenditoriali, sia la Funzione Pubblica continuano a sottoscrivere protocolli, emanare circolari e fare promesse- si legge ancora-Con le promesse non esistono tutele sanitarie e professionali per le persone più vulnerabili. E si rischia di perdere il lavoro e, addirittura, di morire. E, nonostante si continuino a proporre emendamenti al Parlamento sia dalla maggioranza sia dalla opposizione, rileviamo una scarsa univocità sulle reali esigenze delle persone con fragilità che chiedono esclusivamente il diritto alla salute ed il diritto al lavoro come previsto dalla Costituzione Italiana”
Nel protocollo condiviso sulle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus sars-cov-2/covid -19 negli ambienti di lavoro, firmato il 30 giugno 2022, al punto 12 le Parti sociali chiedono altresì che vi sia una proroga al 31 dicembre 2022 della disciplina a protezione dei lavoratori fragili.
“Per questo invitiamo tutti, a partire dal Governo, Parlamento e dalle Regioni, a non chiudere gli occhi o girarsi dall’altra parte perché, nonostante il loro disinteresse e il loro autoreferenzialismo, noi esistiamo e vogliamo continuare a vivere. Per tali motivi, chiediamo, almeno fino al 31 gennaio 2023, il ripristino delle tutele di cui all’articolo 26, del Decreto Legge n. 18/2020, e successive modifiche (lavoro agile o qualora non possibile, assenza equiparata a ricovero ospedaliero e non conteggiata nel periodo di comporto) per tutti i lavoratori fragili e inidonei sia del settore pubblico che privato e la proroga della sorveglianza sanitaria eccezionale terminata il 31 luglio e di stabilire tutele durature nel tempo per i lavoratori fragili, così come richiesto anche nella petizione proposta da A.I.L.A., da altre associazioni e dai gruppi per la tutela dei lavoratori fragili “Lavoratori Fragili” ed “Immunodepressi tutela contro coronavirus”
L’apertura della crisi e la successiva caduta del governo ha fatto si che tutti gli emendamenti e i richiami di pochi parlamentari sul tema venissero inattesi, nonostante protocolli sottoscritti tra Governo e organizzatori sindacali lasciando i lavoratori fragili in balia di un’assenza legislativa che non può, e non deve, attendere la campagna elettorale. Lo Stato è consapevole che i lavoratori fragili hanno un rischio più elevato di ospedalizzazione e morte e che il solo vaccino, a causa delle patologie di cui soffrono, non può assicurare protezione contro covid-19.
“Le nostre patologie non hanno colore di partito e/o ideologia e devono essere tutelate come previsto anche dalla Costituzione Italiana- conclude Daniela Bruiglia– Chiediamo solo rispetto e dignità, oltre a poter continuare a lavorare in tutta sicurezza. Chiediamo quindi il ripristino delle tutele 8lavoro agile o qualora non possibile, assenza equiparata a ricovero ospedaliero e non conteggiata nel periodo di comporto) ALMENO FINO AL 31 GENNAIO 2023 per tutti i lavoratori fragili e inidonei sia del settore pubblico che privato e la proroga della sorveglianza sanitaria eccezionale.
Articolo di Rosaria Brancato