Sanità in Sicilia

Covid: crescono i contagi anche in Sicilia, Gimbe: “Siamo nella quarta ondata”

In Sicilia, nella settimana 21-27 luglio, si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (175) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (33,2%) rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19.

E’ quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe. Queste le province che presentano oltre 50 nuovi casi per 100.000 abitanti nell’ultima settimana: Agrigento (128), Caltanissetta (272), Enna (79), Ragusa (193), Siracusa (53), Trapani (57).

La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 48,2% (media Italia 52,3%) a cui aggiungere un ulteriore 9,3% (media Italia 11,3%) solo con prima dose. Gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale sono il 79,9% (media Italia 92%) a cui aggiungere un ulteriore 3,8% (media Italia 2,7%) solo con prima dose.

La popolazione 70-79 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari a 75,9% (media Italia 84,5%) a cui aggiungere un ulteriore 5,9% (media Italia 4,7%) solo con prima dose. Quella nella fascia di età 60-69 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari a 68,9% (media Italia 74,6%) a cui aggiungere un ulteriore 8% (media Italia 9,5%) solo con prima dose. La popolazione over 60 che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari a 19,9% (media Italia 11,5%). Quella nella fascia di età 12-19 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari a 65,9% (media Italia 68,5%).

Anche in tutta Italia dai casi ai decessi, passando per i ricoveri, cresce l’epidemia e “di fatto siamo entrati nella 4/a ondata“. Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire le vittime: 111 nell’ultima settimana, sono state il 46% in più rispetto ai 76 della settimana precedente.

Il monitoraggio vede un incremento settimanale del 64,8% di nuovi casi (31.963 rispetto 19.390), un aumento del 42,9% di persone in isolamento (68.510 rispetto a 47.951), un aumento del 34,9% di ricoveri con sintomi (1.611 rispetto a 1.194) e del 14,5% delle terapie intensive.

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