“Il pass vaccinale che consentirà a tutti di spostarsi più serenamente è un sistema intelligente, ma nei fatti esclude gli spostamenti dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori sociosanitari che hanno ricevuto il vaccino tra la fine del 2020 e gli inizi del 2021. A pagare non possono essere sempre i medici”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato, componente della Federazione nazionale Fnomceo, rilanciando l’allarme del presidente nazionale della Federazione, Filippo Anelli.
“Considerato che il green pass sarà rilasciato a giugno, vanno riviste le priorità della campagna vaccinale, assicurando a tutti i sanitari la terza dose di vaccino. Quando il certificato verde arriverà – sottolinea il presidente dei medici – saranno già scaduti i sei mesi di protezione contro il Covid certificati dall’Agenzia europea per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive (Ecdc)”. Ecco cosa accadrà: “Tutti liberi – rimarca Amato – tranne chi si è massacrato per curare e salvare vite, spendendosi, come ha detto il presidente Anelli ‘senza risparmiarsi per far fronte alla pandemia, non solo curando i pazienti, ma cercando di puntellare, con la loro disponibilità e abnegazione, tutta una serie di carenze strutturali e organizzative’”.
“Il pass è un’ottima soluzione – ribadisce Amato – ma va accompagnato al diritto al richiamo e ad una tempistica certa della terza somministrazione, che per medici e sanitari vuol dire non solo godere di una meritata vacanza come il resto della popolazione, ma continuare a lavorare con più serenità nelle corsie a contatto diretto con i positivi”.