E’ stabile al 2%, nelle 24 ore in Italia, la percentuale di terapie intensive occupate da parte di pazienti con Covid-19 (esattamente un anno fa era al 7%). Così come è ferma al 6%, dopo il calo dei giorni scorsi, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di ‘area non critica’ (anche un anno fa segnava il 6%).
E’ un quadro di sostanziale stabilità con poche variazioni regionali, quello che emerge dai dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 12 giugno 2022, pubblicati oggi. In 24 ore, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica o ‘non critica’ occupata da parte di pazienti con Covid-19 cala in Liguria (1%) e cresce in Basilicata (12%), Marche (6%), Valle d’Aosta (11%).
E’, invece, stabile in 17 regioni o province autonome: Abruzzo (al 10%), Calabria (16%), Campania (7%), Emilia Romagna (7%), Friuli Venezia Giulia (6%), Lazio (7%), Lombardia (4%), Molise (3%), Pa Bolzano (7%), Pa Trento (5%), Piemonte (4%), Puglia (8%), Sardegna (6%), Sicilia (15%), Toscana (4%), Umbria (14%) e Veneto (3%). Nello stesso arco di tempo, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive cala in Piemonte (1%), Puglia (2%), Umbria (1%), mentre risulta stabile in 18 regioni o province autonome: Abruzzo (al 1%), Basilicata (1%), Calabria (2%), Campania (2%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (3%), Liguria (9%), Lombardia (1%), Marche (1%), Molise (5%) Pa Bolzano (1%), Pa Trento (1%), Sardegna (3%), Sicilia (3%), Toscana (2%), Valle d’Aosta (8%) e Veneto (1%).
di Giorgia Görner Enrile