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Covid-19: evidenze scientifiche contro le opinioni degli esperti

La medicina basata sulle evidenze è stata fino ad oggi, almeno per alcuni clinici e molti altri professionisti in campo sanitario, una guida metodologica per scegliere i migliori interventi terapeutici e diagnostici per i propri pazienti. Nel lontano 1992 con uno storico articolo su JAMA veniva presentato il nuovo approccio metodologico alla medicina clinica che dopo pochi anni è diventato con Muir Grey anche un approccio oggettivo per prendere decisioni in campo di politica sanitaria. Il Maestro Luigi Pagliaro ne ha fatto il suo cavallo di battaglia e ha convito molti giovani, come lo ero io a quei tempi, a diventare clinici in grado di mettere a freno le proprie opinioni di fronte alle evidenze scientifiche dei trial randomizzati controllati.

Un altro grande amico e maestro, Tom Jefferson (ha realizzato le più importanti revisioni sistematiche sui vaccini), mi ha insegnato molto sulle revisioni sistematiche che sono una sintesi di evidenze ma, soprattutto, col suo rigore metodologico ha sempre sottolineato l’importanza delle pressioni dell’industria e la necessità di analizzare i conflitti di interesse che possono offuscare la validità delle evidenze scientifiche lette sulla carta (o web page) delle riviste scientifiche internazionali anche più importanti.

Tuttavia, questa Era COVID è stata una vera sconfitta della medicina basata sulle evidenze: l’idrossiclorochina è stata osannata dagli infettivologi e virologi ma di fronte ad un trial randomizzato controllato l’IDROSSICLOROCHINA NON E’ RISULTATA UN TRATTAMENTO EFFICACE; l’azitromicina ci è stata indicata come terapia efficace ma di fronte ad un trial randomizzato controllato l’AZITROMICINA NON E’ RISULTATA UN TRATTAMENTO EFFICACE. Adesso tutti i pazienti e i relativi parenti pressano sull’utilizzo del cosiddetto plasma iperimmune ma alla luce del recentissimo trial randomizzato controllato pubblicato sul New England Journal of Medicina il PLASMA IPERIMMUNE NON E’ RISULTATO UN TRATTAMENTO EFFICACE. Poche cose sembrano efficaci, il cortisone ed il supporto vitale con ossigeno e CPAP per ovvi motivi.

Stiamo continuando a sentire cose che con la medicina basate sulle evidenze non centrano nulla: i vaccini li abbiamo comprati prima di valutare i dati sull’efficacia e la sicurezza; le agenzie regolatorie hanno cominciato ad affermare che per valutare un vaccino bastano solo alcuni mesi o addirittura settimane; i proclami degli sponsor sulla efficacia e sicurezza del vaccino hanno prevaricato le evidenze scientifiche; la fede per il vaccino indipendentemente dalle prove di efficacia e sicurezza hanno infervorato anche il presidente del consiglio superiore di sanità Locatelli.

Rimango perplesso, se non sgomento, di fronte a tutto ciò e l’intera comunità scientifica, clinica e politica dovrebbe cominciare ad interrogarsi del perché sta succedendo tutto questo, per apportare delle immediate modifiche di comportamento. Bisogna riconquistare il vero obiettivo che non è il protagonismo di questo o di quello, né gli interessi economici, perché l’unico, vero interesse non può che rimanere la salute del paziente e dell’intera comunità.

di Salvatore Corrao
© Riproduzione Riservata
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