Sanità in Sicilia

Coronavirus, Musumeci striglia Roma: “Stato assente, siamo in guerra” | VIDEO

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“Ne usciremo, ma lo Stato deve esserci”. È un Nello Musumeci inedito, furioso, dopo il caos di stanotte agli imbarcaderi dello Stretto di Messina.

In un video il presidente della Regione Siciliana punta il dito contro i mancati controlli:Nessuno deve più entrare in Sicilia. Lo sa il ministro dell’interno, il ministro Boccia e il presidente del Consiglio. Noi siciliani non vogliamo essere carne da macello, non è allarmismo. Preferisco curarmi in salute”, ha ribadito nella diretta Facebook.

Poi attacca qualche parlamentare che aveva proposto di applicare l’articolo 31 dello Statuto: “Non è accompagnato da norme di attuazione e questo non si può applicare fuori dalla Regione siciliana. Il problema non è a Messina ma non fare arrivare a Messina. Il problema è sulla costa della Calabria. Li bisogna fare la cintura ed è li che lo Stato è apparso assente o assai lacunoso“. 

 “I provvedimenti parlano chiaro: lo Stretto lo possono attraversare solo gli appartenenti delle forze dell’ordine, operatori sanitari o chi fa il lavoratore pendolare. Cosa c’entrano centinaia e centinaia di macchine? Siamo alla seconda ondata del grande rientro determinato dal triangolo industriale del nord dove alcuni provvedimenti hanno portato alla chiusura di fabbriche e stabilimenti”. Questo, ha aggiunto, “e’ un danno ed è anche vietato. Oggi la migliore cura è restare nel posto dove ci si trova. Ecco perché mi sono allarmato e chiesto alle prefetture di Messina e Reggio e al ministro interno perché non ci fosse un cordone delle forze dell’ordine per impedire il passaggio delle persone in Sicilia”.

“COME IN GUERRA”

“Ci prepariamo con il piano di contrasto. Ci vogliono nuovi posti letto in rianimazione, quelli ordinari non possono bastare in caso di degenerazione del fenomeno. Almeno 250-300 in più”, ha proseguito il presidente Musumeci, parlando in diretta Facebook.

“Il numero dei morti in Italia è assai più numeroso di quello dei bombardamenti della seconda guerra mondiale”, ha aggiunto. “In caso di emergenza particolarmente acuta stiamo pensando a nuovi posti letto. Ed anche qui c’è tutto in piano che stiamo adottando con i direttori delle Asp – ha aggiunto –. Immaginiamo 2.000 posti letto per i contagiati, ma speriamo di non arrivare mai a questi numeri”.

NUOVI POSTI LETTO NEGLI HOTEL

“Stiamo acquisendo nella nostra disponibilità centinaia di posti letto negli alberghi. Già ne abbiamo trovati 150 a Palermo, ne cerchiamo 100 nel Messinese e altrettanti nel Catanese. Nel pomeriggio firmiamo i contratti perché vengono pagati con il denaro pubblico”. Questi posti, ha sottolineato Musumeci, saranno destinati a quanti sono positivi ma non dimostrano sintomi particolari.

“SERVONO 1 MILIONE DI MASCHERINE”

“Siamo in attesa delle mascherine che devono consentirci di potere attenuare il rischio di contagio, ne sono arrivate pochissime da Roma: finora 10 mila in tutto il periodo dell’emergenza, ne servono un milione. Ho parlato con il ministro Boccia, nei prossimi giorni dovrebbero arrivare ma non lo dico con certezza finché non le vedrò: le distribuiremo a cominciare dal personale sanitario e da quello degli uffici pubblici”, ha concluso Musumeci.

 

 

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