Un intervento “urgente” dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza a tutela degli operatori del 118. A chiederlo sono Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, rispettivamente segretari regionali delle federazioni UGL sanità e UGL medici “considerato che in molte postazioni (vedi provincia di Palermo) ancora oggi risultano insufficienti i dispositivi di protezione individuali indispensabili per l’espletamento del servizio. Si sta correndo il rischio che coloro che devono andare a soccorrere, allo stato attuale, non essendo protetti a dovere possono essere immediatamente contagiati”.
I due sindacalisti sottolineano anche come “nonostante le dichiarazioni dell’assessore che, con grande senso di responsabilità, stamattina ha chiarito quali sono le prestazioni erogabili dal sistema sanitario regionale, comprese anche le strutture convenzionate, ancora oggi riceviamo segnalazioni di centri privati accreditati che effettuano regolarmente interventi già programmati e comunque differibili, mentre il pubblico già da qualche giorno si è fermato come richiesto dall’assessorato vista l’emergenza in atto”.
“Non vogliamo pensare che questo sia un modo per approfittare della situazione per incrementare il budget e lasciamo queste illazioni ad altri – aggiungono – ma non possiamo di certo consentire che di fronte ad una pandemia, così come dichiarata dall’Oms, operatori sanitari in qualsiasi forma continuino sistematicamente a violare le disposizioni di contenimento. Speriamo quindi che l’assessorato regionale prenda immediatamente provvedimenti nei confronti di chi eroga prestazioni differibili o, quantomeno, mandi una nota ancor più esplicativa a tutte le strutture per evidenziare quali e come devono essere le strutture che devono funzionare e quali no”.