Sanità in Sicilia

Cimo-Fesmed: “Pronto Soccorso ingolfati? È colpa delle liste di attesa ambulatoriali”

I Pronto Soccorso No Covid siciliani sono prossimi al collasso già da alcune settimane. Dopo il calo dei contagi i pazienti si sono riversati in massa, com’era d’abitudine in epoca pre-Covid, nelle Aree di emergenza degli Ospedali siciliani.

È il risultato delle croniche carenze della medicina territoriale e della carenza dei posti letto ma anche del ricorso improprio al Pronto Soccorso di quei pazienti che nel corso dei mesi della pandemia Covid si sono visti posticipare se non annullare i ricoveri per interventi chirurgici o le prenotazioni per la specialistica ambulatoriale e che oggi non sono più disposti ad attendere ancora.

I più fortunati, tra i pazienti che hanno subito un rinvio o l’annullamento della prenotazione, si sono rivolti alle strutture private accreditate che hanno di conseguenza in molti casi già esaurito il loro budget e che oggi tornano a battere cassa con la Regione.

Il numero di esami saltati, a cominciare da TAC e Risonanze Magnetiche ma anche di tante altre prestazioni specialistiche, è enorme ed è un dato ben conosciuto a livello nazionale, tanto è vero che già nel 2020 il governo Conte aveva finanziato una cifra consistente finalizzata al recupero delle prestazioni di ricovero e ambulatoriali non erogate durante i mesi più drammatici della pandemia.

Provvedimento che, in considerazione della seconda ondata pandemica che ha protratto il problema anche al primo semestre del 2021, è stato di recente prorogato dal governo Draghi che col Decreto sostegni bis ha rifinanziato le prestazioni aggiuntive su tutto il territorio nazionale.

Alla Sicilia sono toccati poco più di 39 milioni di euro che languono nelle casse della Regione senza che le Aziende del SSR siciliano abbiano ancora attivato i meccanismi contrattuali che consentono la predisposizione di un piano di recupero delle prestazioni non erogate nei mesi scorsi.

La Federazione CIMO-FESMED ha chiesto formalmente all’Assessore della Salute, Avv. Ruggero Razza, di fornire i necessari input ai Direttori Generali per ovviare a questo gap da colmare con la massima urgenza. Attendiamo risposte alle richieste avanzate oggi nello spirito di proposizione che da sempre ci contraddistingue.

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