In questi decenni, in tante occasioni, ho sentito la famosa frase: a Gela la sanità non esiste e quella che si trova è scarsa!
A Gela, al Vittorio Emanuele, esistono due ambulatori uno di neurologia e uno di neurofisiopatologia ma entrambi vanno celermente posti nelle condizioni di essere efficienti.La Stroke Unit è un reparto di terapia semintensiva neurologica dove vengono accolti i pazienti con malattie cerebrovascolari come ischemia ed emorragia cerebrale in fase acuta.
La CGIL ha elaborato da anni proposte per migliorare la sanità pubblica e monitorare il sistema delle convenzioni, basta andare indietro e ricordarsi dei 10 punti della vertenza #gelasisblocca, la sanità era tra le rivendicazioni più forti, era il novembre 2019, la vertenza divenne nazionale, venne adottata da Mimistri e sottosegretari della nostra provincia ma nessuno ha fatto nulla di concreto, questo è il vero dramma, il più grande che abbiamo in Sicilia dato che la sanità in Italia è regionalizzata. La buona sanità salva la vita, ma se non trovi neppure il posto letto il dramma è dietro l’angolo tranne se sei ricco e corri al nord Italia.
Tutto questo vale anche per la Breast unit, Gela ne ha una delle 15 presenti in Sicilia, salva il 18% delle donne dal tumore al seno e ogni 6 mesi chi la dirige, i volontari, il personale deve negoziare l’esistenza come se fosse una cortesia al dottore Di Martino. Finiamola e chi dirige si adoperi con massima velocità per FARE FARE FARE senza polemiche che non hanno motivo di esistere a una condizione: vedere e vivere i fatti concreti, reparto di neurologia con 8 posti e assunzione di infermieri, solo così si salvano le vite, solo così si dà dignità al personale sanitario, solo così si restituisce a un popolo, dai bambini alle persone anziane, la speranza di vivere in una città dove l’ospedale esiste e non è solo un palazzo colorato, anche per questo deve trasformarsi in luogo attrattivo e appetibile per i medici ed il resto del personale sanitario dato che il fabbisogno sanitario è in crescita