Sanità in Sicilia

Catania, innovazione in sala operatoria: primi interventi con il laser ad Holmio

Catania compie un passo in avanti nel campo dell’urologia grazie all’introduzione di una nuova tecnica chirurgica mininvasiva presso l’ospedale “Rodolico”: si tratta dell’HoLEP (Holmium Laser Enucleation of the Prostate), una procedura avanzata per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB). Il reparto di Urologia, diretto dal professor Sebastiano Cimino, ha eseguito con successo le prime operazioni con questa tecnologia innovativa, posizionando l’azienda ospedaliera tra i pochi centri del Sud Italia ad utilizzare il laser ad Holmio di ultima generazione.

L’HoLEP, guidata dal dottor Orazio Maugeri, urologo con un ricco background professionale maturato in centri d’eccellenza come l’Humanitas di Rozzano e l’ospedale di Cuneo, rappresenta un significativo miglioramento rispetto alle tecniche tradizionali. Questo laser consente di rimuovere l’adenoma prostatico attraverso il canale urinario senza necessità di incisioni esterne. Tale approccio riduce il rischio di complicanze, come emorragie e infezioni, e accorcia sensibilmente i tempi di degenza postoperatoria, favorendo una rapida ripresa dei pazienti.

L’adozione del laser ad Holmio, impiegato anche nel trattamento di calcolosi renale, stenosi ureterali e neoplasie delle alte vie urinarie, ha richiesto un’attenta fase di preparazione e formazione da parte dell’intera équipe urologica. “La nostra unità ha intrapreso un percorso graduale per acquisire tutte le competenze necessarie a sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia,” spiega il professor Cimino, che ha coordinato l’introduzione del laser. “Grazie a questo strumento, possiamo ora trattare anche prostate di grandi dimensioni, superiori agli 80-100 grammi, con un livello di sicurezza e precisione senza precedenti.”

Rispetto alle tradizionali resezioni transuretrali, l’HoLEP comporta vantaggi significativi per i pazienti in cura. L’intervento, della durata variabile tra i 40 e i 120 minuti in base alla complessità del caso, non richiede l’interruzione della terapia anticoagulante nei soggetti a rischio, e permette un recupero più rapido. Inoltre, la possibilità di aspirare e frammentare l’adenoma prostatico consente di ottenere un campione più ampio per esami istologici, offrendo un quadro diagnostico più accurato.

Con l’adozione di questa tecnologia di ultima generazione, l’ospedale “Rodolico – San Marco” conferma il suo impegno a garantire trattamenti di eccellenza, consolidando la sua posizione tra le strutture sanitarie d’avanguardia nel panorama nazionale. Il successo delle prime operazioni segna un importante traguardo per la chirurgia urologica della provincia etnea e apre la strada a un futuro sempre più orientato all’innovazione e al benessere dei pazienti.

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© Riproduzione Riservata
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