L’insorgenza è legata all’esposizione cronica al fumo di sigaretta, e meno frequentemente, al PM10 (polveri sottili) associata ad una predisposizione genetica del soggetto esposto. Le terapie esistenti spesso richiedono l’impiego di dispositivi inalatori (devices) sempre più innovativi ma differenti nella forma, nel meccanismo di erogazione e nei feedback di avvenuta somministrazione.
L’uso di dispositivi inalatori può risultare difficoltoso senza un’adeguata formazione e la non corretta esecuzione della terapia rende il trattamento inefficace portando alla riacutizzazione della patologia e, in casi più gravi al ricovero in ospedale.
Spesso però la scarsa aderenza terapeutica può essere legata alla non adeguata scelta del dispositivo, effettuata senza tener conto delle caratteristiche proprie del paziente.
Alterazioni della vista, dell’udito, della coordinazione mano-respiro possono inficiare la corretta erogazione del farmaco attraverso il device inalatorio. Ecco perché nella scelta del farmaco da prescrivere diventa fondamentale personalizzare la terapia secondo il caso specifico.
Un infermiere specializzato, in un programma di gestione dei soggetti con BPCO può giocare un ruolo fondamentale per l’empowerment del paziente e del suo caregiver.
L’educazione al corretto stile di vita del paziente affetto da BPCO e le verifiche periodiche dell’aderenza alla terapia e del corretto uso dei devices da parte di un infermiere, sono strategie che possono contribuire alla riduzione della sintomatologia con conseguente miglioramento della qualità della vita.