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A Bar Sicilia si parla di terza ondata Covid e di vaccini a bambini e donne in gravidanza| CLICCA PER IL VIDEO

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Puntata dedicata al Covid, alla terza ondata e ad argomenti ‘caldi’ come la somministrazione dei vaccini ai bambini e alle donne incinte la numero 173 di Bar Sicilia. A trattare queste delicatissime questioni, insieme al direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e al direttore editoriale Maurizio Scaglione, il professore Salvatore Corrao, direttore di Medicina Interna all’ARNAS Civico di Palermo, e la dottoressa Milena Lo Giudice, pediatra e presidente del Sicupp in Sicilia.

Primo quesito: siamo già nella cosiddetta terza ondata, ci avviamo a entrarci o la eviteremo? A rispondere è il professore Corrao, e per farlo commenta i numeri dei grafici realizzati dal professor Giuseppe Natoli, statistico e data manager dell’unità di medicina interna dell’ospedale Civico di Palermo: “Dobbiamo cercare di analizzare dati ed è per questo motivo che grazie al dottor Natoli del nostro gruppo di ricerca sono stati realizzati dei grafici che sono legati a recenti dati ufficiali del Ministero – spiega Corrao – Dobbiamo andare a guardare il numero di ospedalizzazioni, il dato veramente importante. Noteremo tutti che da un giorno all’altro ci sono grandi oscillazioni. Noi in realtà abbiamo già avuto quattro ondate dopo l’estate 2020: 1850 ricoveri, seguiti nel periodo di gennaio da 1650 ricoveri, che poi sono calati, poi un altro incremento a 1450 e poi ad agosto 2021 un ulteriore incremento di 950 e oggi siamo fermi a 300 ricoveri in Sicilia. Di questi soltanto una quarantina in terapia intensiva. La cosa migliore, comunque, è che non la prendano affatto, anche utilizzando la vaccinazione come per gli adulti“.

Durante la prima fase della pandemia i bambini sembravano subire il contagio da Covid 19 in maniere lieve. Poi qualcosa è cambiato con l’arrivo della variante Delta, come spiega la dottoressa Lo Giudice: “Che i bambini non prendano il Covid è una leggenda metropolitana, in particolare da quando ha cominciato a circolare la variante Delta“, afferma la pediatra, che poi illustra alcuni risvolti clinici che sono stati riscontrati nei pazienti più piccoli: “La variante Delta in qualche modo colpisce di più i bambini, che di fatto si sono ammalati, per fortuna non molto gravemente. In Italia abbiamo avuto 18 morti tra questi piccoli pazienti. Qualcuno aveva delle altre patologie, non soltanto il Covid, però è bene sottolineare che il Covid per i bambini non è una passeggiata, non è un bicchiere d’acqua fresca. Tanto è vero che in alcuni di questi piccoli pazienti si è presentata la miocardite e per questo si prevede un monitoraggio cardiologico per loro“.

A questo punto si parla di vaccini e dei dubbi sulla sperimentazione degli scettici e dei più ‘estremisti’ no vax. A spiegare il punto è il professore Corrao: “Noi abbiamo sperimentato un vaccino in tempi rapidissimi perché ci troviamo dentro una tragedia mondiale, una situazione epocale che probabilmente non ha riscontro nella storia umana, perché una guerra non fa tutti questi morti in così breve tempo. Abbiamo avuto la necessità di fare una sperimentazione in tempi brevi e continuando l’osservazione nel periodo successivo: è l’unico intervento che ci può dare una speranza”. Quindi la rassicurazione: “Abbiamo una sperimentazione seria. Il vaccino non è sperimentale, è stato sperimentato ed è stato osservato molto attentamente dai decisori europei e americani, perseguire soprattutto le regole della safety, della sicurezza“.

Quindi, da un discorso sul vaccino ‘genitoriale’, la dottoressa Lo Giudice spende una battuta su un argomento controverso come la vaccinazione di bambini e donne incinte: “Genitori vaccinati proteggono i bambini -afferma – Anche perché le maggiori fonti di contagio sono intrafamiliari: in famiglia i contatti sono più liberi. Una raccomandazione importante che ha fatto l’Istituto Superiore di Sanità, e che ha ripreso anche la stampa scientifica, e quella di vaccinare le mamme gravide contro il covid, perché è stato dimostrato che il vaccino non soltanto è sicuro in tutte le epoche della gravidanza, anche all’inizio, ma previene il covid sia per la mamma gravida che per il nascituro”.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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