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Attività assistenziali Ospedale Cervello: è necessario attuare protocolli organizzativi differenti da quelli in pandemia

La Segreteria Aziendale CIMO-FESMED degli OO.RR. Villa Sofia – Cervello, preso atto del costante calo degli accessi al Pronto Soccorso del P.O. Cervello e della rilevante contrazione dei ricoveri ospedalieri nello stesso P.O., chiedono la riconversione in tempi brevi delle attività assistenziali delle Unità Operative di Chirurgia Generale, Ostetricia e Ginecologia, Nefrologia e Dialisi, Medicina Interna, Gastroenterologia.

È indispensabile, ad oltre due anni dall’inizio della pandemia Covid 19, adottare ed attuare dei protocolli organizzativi differenti da quelli adottati finora, prevedendo nell’ambito di ciascun reparto di degenza, stanze di degenza dedicate ai residuali casi di pazienti positivi al Covid 19 che necessitino di ricovero in uno dei suddetti reparti, così come accade nel resto d’Italia oppure, procedendo col modello per intensità delle cure di mantenere un solo Reparto Covid in grado di fornire adeguata assistenza ai pazienti a prescindere dalla patologia che ne abbia determinato il ricovero.

In ogni caso, non è pensabile continuare a tenere paralizzate rilevanti attività assistenziali con il rischio che numerosi pazienti non riescano ad essere accolti e curati dalla struttura sol perché non rientrano tra i casi Covid 19. I dati rilevati nei giorni scorsi mettono in evidenza una impropria spalmatura dei ricoveri Covid 19 su più unità operative senza che siano stati prima saturati i posti di Malattie Infettive e/o UTIR che rimangono ben lontani dalle proprie capacità ricettive.

Appare del tutto evidente come oggi la necessità di ricovero per patologia strettamente legata al Covid 19 si sia drasticamente ridotta e che i pazienti vengono ricoverati per altre patologie e solo incidentalmente risultano positivi al Covid. In tale contesto è inverosimile che si persista a lavorare con un modello organizzativo del tutto sorpassato che sta determinando non pochi problemi nell’ambito delle risposte assistenziali che l’Azienda è tenuta fornire.

L’attuale stato di cose, con l’Ospedale Cervello prigioniero dell’etichetta Covid 19, sta determinando la mortificazione di professionalità anche di altissimo livello che vengono relegate a compiti del tutto diversi rispetto a quelli propri del ruolo e della disciplina di appartenenza ma, soprattutto, sta determinando un reale danno alla salute di tanti cittadini palermitani che non trovano adeguato riscontro ai propri bisogni di salute, parcheggiati per giorni nelle barelle del Pronto Soccorso di Villa Sofia in attesa del miraggio di un posto letto disponibile. Alla luce di quanto esposto, si chiede un intervento da parte della Direzione Aziendale quanto più tempestivo possibile per ritornare ad una situazione di normalità dell’intera struttura

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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