Sanità in Sicilia

Asp Ragusa, consegna a domicilio di farmaci chemioterapici

A sinistra il dr. Sergio Cabibbo con l’equipe medica.

Da oggi i cittadini della provincia di Ragusa avranno un servizio in più: i pazienti oncologici ed ematologici riceveranno i farmaci chemioterapici orali direttamente e gratuitamente al proprio domicilio. È un nuovo servizio che oggi più che mai, in tempo di epidemia da Covid-19, semplificherà la vita di questi pazienti.

Si tratta di pazienti ematologici e oncologici in condizioni stabili, affetti da: Sindrome Mieloproliferativa Cronica, Mieloma Multiplo, Leucemia Linfatica Cronica, Tumori del Polmone, Melanoma, Carcinoma a cellule renali RCC, Carcinoma della mammella, Sarcoma tessuti molli, Epatocarcinoma HCC, Carcinoma della tiroide, Carcinoma ovarico BRCA 2 mutato e Carcinoma del pancreas BRCA 2 mutato.

Un servizio che registra la collaborazione di diverse strutture sanitarie aziendali che sono riuscite a fare sintesi che evidenzia una sensibilità particolare rivolta ai cittadini, soprattutto a quelli più fragili. Un servizio che permette di evitare gli spostamenti e affrontare situazioni di rischio potenziali, soprattutto in questo periodo di emergenza da Covid-19.

Un lavoro di squadra, non c’è dubbio, che vede la collaborazione dell’UOS di Ematologia, direttore dr. Sergio Cabibbo, con tutto il personale medico e infermieristico, l’UOC di Oncologia, direttore dr. Stefano Cordio, anche qui, con il personale medico e infermieristico e naturalmente, la Farmacia ospedaliera e le ditte farmaceutiche coinvolte.

«Il servizio che verrà garantito – chiarisce il dr. Cabibbo – segue una procedura ben dettagliata delle azioni che vanno compiute dal momento del rilascio del piano terapeutico, dopo che l’ematologo e l’oncologo hanno provveduto alla prescrizione, fino alla consegna del farmaco al domicilio del paziente.»

«Siamo molto soddisfatti di questo nuovo servizio, – sottolinea il direttore generale Angelo Aliquò – che viene incontro alle necessità di cura delle persone più fragili, soprattutto, in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria.» 

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© Riproduzione Riservata
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