All’ospedale Umberto I di Enna sono stati presentati i primi risultati del progetto Soluzioni integrate per la cura delle dislipidemie (SiCura) realizzato dall’Asp di Enna in collaborazione con Novartis e con il supporto tecnologico di CliCon.
Un progetto per migliorare la gestione delle dislipidemie sul territorio attraverso un nuovo modello di medicina basata sul valore che, a partire dall’analisi di dati aggregati, ha permesso interventi mirati e personalizzati, per ottimizzare i risultati clinici e l’uso efficiente delle risorse sanitarie.
Un modello che in sei mesi ha registrato un aumento del 25% nel numero dei pazienti sul territorio che hanno normalizzato i livelli corretti di Ldl e una riduzione della percentuale dei soggetti non ancora regolarizzati, che si è attestata al 50%, generando così un impatto sulla riduzione delle ospedalizzazioni e sulla sostenibilità del sistema.
Il progetto si è basato su screening e profilazione con dati aggregati di 170mila cittadini “Le malattie cardiovascolari – ha detto Mario Zappia, direttore generale dell’Asp di Enna – sono un’emergenza sanitaria in Sicilia e i risultati raggiunti dal progetto SiCura mostrano che la gestione della dislipidemia sul nostro territorio può migliorare notevolmente grazie a interventi organizzativi basati sul valore, con un approccio personalizzato. Il modello individuato propone azioni di medicina d’iniziativa che si prestano a essere esportate in un contesto regionale”.
“I risultati emersi confermano l’impatto della medicina di iniziativa basata sul valore, per portare salute ai pazienti, efficienza nell’utilizzo delle risorse e un miglioramento complessivo dell’assistenza sanitaria. – commenta Roberta Rondena, country value & access head di Novartis Italia – come azienda impegnata oltre il farmaco, siamo soddisfatti di avere messo le nostre competenze al servizio di un progetto così innovativo, che apre la strada a nuovi modelli integrati di curai per affrontare sfide sanitarie importanti e complesse come la prevenzione del rischio cardiovascolare, a beneficio dei pazienti e della sostenibilità del sistema”