Dal 2005 al 2015 oltre diecimila medici (10.104) hanno lasciato l’Italia per trovare lavoro all’estero. Nello stesso periodo anche ottomila infermieri hanno lasciato l’Italia per l’estero, se poi aggiungiamo che grazie alla quota 100 il S.S.N. perderà circa
settantamila medici sino al 2023, sugli attuali centodiecimila la situazione si prospetta drammatica.

Oltre al danno v’è pure la beffa, infatti la formazione di ogni singolo medico costa allo stato italiano ben 150.000,00 €. Recentemente per il Molise si è addirittura pensato di intervenire con i medici militari per sopperire alla spropositata mancanza di medici nella regione, senza approfondire momentaneamente i dati inerenti gli infermieri professionali ed gli oss (naturalmente non per minore importanza).

“E’ una situazione paradossale e criminale quella che si sta verificando negli ultimi anni in Italia, aldilà che governi la destra,
il centro o la sinistra, poco cambia; noi formiamo tra i migliori medici, infermieri e oss d’Europa, il costo di questa formazione è poi giustamente elevato ed alla fine facciamo fuggire altrove le nostre eccellenze sanitarie perché non siamo in grado di offrire una possibilità di lavoro debitamente proporzionata alla professionalità dei nostri giovani o addirittura non indiciamo concorsi pubblici per sopperire alla ingente mancanza di personale sanitario già verificatasi e che si prevede andrà esponenzialmente in aumento” ad affermarlo Domenico Amato, segretario nazionale Confintesa sanità.

“Un evidente danno non soltanto per i medici, gli infermieri ed gli oss già abilitati ed in servizio, ma anche per le future leve e per la popolazione italiana che vedrà sempre meno personale a disposizione per curarsi e tra l’altro non saranno neanche tra i migliori, poiché quest’ultimi ci vengono sottratti da altri paesi europei che offrono prospettive di carriera e condizioni lavorative di tutt’altro spessore” conclude Amato.