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Dopo Montoro (Avellino) e Sant’Arcangelo (Potenza), ha preso il via a Isnello, Palermo, la terza tappa dello studio nazionale PREVASC (PREvalenza delle malattie cardioVASColari), che si propone di esaminare lo stato di salute cardiovascolare degli Italiani sopra i 65 anni, attraverso una rilevazione su un campione di 2 mila concittadini.
La tappa, battezzata “Il Cuore di Isnello”, è in corso presso l’Aula Centro Sociale di viale Impellizzeri, grazie all’impegno dell’Associazione Avicenna e degli specialisti cardiologi dell’ISMETT e di altre Istituzioni sanitarie che prestano collaborazione a SICGe e Italian Alliance for Cardiovascular Rehabilitation and Prevention – ITACARE-P, promotori dello studio PREVASC, con il sostegno di Edwards Lifesciences Italia, General Electric Healthcare e Mortara.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), infatti, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese e sono responsabili del 44% di tutti i decessi. Ancora, l’Iss sottolinea come chi sopravvive a un attacco cardiaco importante rimanga un malato cronico; la malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici e sociali: in Italia la prevalenza di cittadini con invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille e circa un quarto della spesa farmaceutica nazionale è destinata a prodotti per il sistema cardiovascolare.
In base ai dati dell’associazione di pazienti Cuore Italia, le malattie delle valvole cardiache interessano un milione di persone nel nostro Paese, circa il 10% della popolazione con più di 65 anni, la fascia più colpita, con un impatto importante sulla salute e sulla qualità di vita. Nelle persone in età avanzata queste malattie sono più spesso gravi e invalidanti. Generalmente, inoltre, queste malattie sono poco conosciute e “trascurate”: solo il 6,2% degli Italiani over 60 se ne preoccupa, rispetto all’attenzione rivolta ai tumori (41,5%) o all’Alzheimer (28,7%). E questo a dispetto del fatto che le forme più gravi delle malattie valvolari abbiano una prognosi fortemente negativa simile a quella di molti tumori.
LO STUDIO
“Si tratta di uno studio trasversale, basato sulla popolazione, uno dei più ampi mai effettuati nel nostro Paese. Sarà condotto in 10 comuni, di altrettante regioni italiane, scelti per dimensioni e popolazione – intorno ai 2-3mila abitanti – onde permettere una più efficace prevenzione di comunità. I partecipanti sono sottoposti gratuitamente a visita cardiologica, elettrocardiogramma ed ecocardiografia“, spiega Alessandro Boccanelli, Vicepresidente SICGe – Società italiana di cardiologia geriatrica e coordinatore dello studio.