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A Roma il premio “Recti Eques – Paladini Italiani della Salute”: tra i vincitori una siciliana

Si è svolta a Roma, nella sala della Protomoteca in Campidoglio nella giornata di martedì 26 ottobre, la prima edizione del premio “Recti Eques – Paladini italiani della salute”. L’evento, organizzato dall’associazione Liber, ha visto la partecipazione di illustri personalità in ambito medico-scientifico e istituzionale.

Il premio “Recti Eques” è stato conferito a dieci Cavalieri del Bene, di cui tre scelti tra i ricercatori e altri sette tra meritevoli cittadini italiani, in rappresentanza delle categorie civili e militari che si sono distinte nel periodo di emergenza sanitaria nazionale: il capo della polizia e direttore generale del Dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno Lamberto Giannini, il commissario straordinario del governo per l’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo, il presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, il segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale Silvestro Scotti, il presidente dlla Federazione Nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche Barbara Mangiacavalli, il presidente nazionale Associazione Italiana Professionisti Operatori Socio Sanitari Laura Mantione e il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

Sono Presidente della AIPOSS già dal 2017 anno in cui formai l’Associazione che come tutte, nascono da un valido motivo. Sono Siciliana ed amo la mia Terra. Ho sempre sostenuto che gli operatori socio sanitari sono la figura del futuro ma che hanno bisogno di una spinta verso nuovi orizzonti. Sono riuscita piano piano a spingerle la A.I.P.O.S.S.  in tutta Italia attraverso la creazione di una rete che si è allargata a macchia d’olio. Ci siamo sempre basati su progettualità e innovazione mettendo a confronto un SSN che ha bisogno di cambiare rotta. Il mio costante impegno sono stati gli O.S.S“, dice la vincitrice siciliana Laura Mantione..

La figura dell’ Operatore Socio Sanitario nasce nel 2001 con l’accordo Stato Regioni: “Nasciamo 20 anni fa, con l’Accordo Stato-Regioni e non sono pochi se pensiamo che da quando è nata questa meravigliosa professione la medicina si è evoluta, le patologie sono cambiate. Nessuno si aspettava la Pandemia – continua Mantione – Quello che abbiamo notato come figura sanitaria, così come è stato più volte evidenziato da tutti, da quando è scoppiata l’emergenza, il nostro SSN ha dovuto impegnare e reclutare quante più figure possibili. Ci siamo quindi trovati anche noi a fronteggiare l’emergenza che non è stata facile da combattere. Anche gli O.S.S. hanno avuto i riflettori accesi. Veda, questa figura è stata straordinaria nei periodi emergenziali. La loro continua presenza umana ha sorretto le aziende ma soprattutto i pazienti. Le posso assicurare che il lavoro degli O.S.S. è stato encomiabile anche come supporto degli infermieri. Quello che gli O.S.S. hanno saputo mettere in evidenza lo hanno fatto sul campo, senza paura, con abnegazione e professionalità”.

L’Associazione Italiana, è l’unica ad appoggiare la proposta inviata dalla FIASO, dalla FNOMECO e dalla FNOPI alla Presidenza del consiglio dei Ministri, al Presidente di Camera e Senato, ai gruppi Parlamentari e alla conferenza delle Regioni: “L’impatto con la vita, l’impatto con la realtà che abbiamo vissuto. Chi ha lavorato in covid porta sulle proprie spalle un peso enorme. Abbiamo visto gli occhi dei pazienti prima di essere intubati. Abbiamo sentito le videochiamate ai familiari. Abbiamo sentito le urla ed i pianti dei familiari che non sono riusciti a stare accanto ai loro cari. Ci siamo sostituiti a loro stando ore ed ore nelle stanze covid sotto quelle tute per accontentarli, per non farli sentire da soli, per incoraggiarli, per confortarli. Avete mai provato a dare coraggio ad una madre incredula che non può tenere la mano al figlio? Abbiamo appoggiato la proposta perché ritengo giusto che le aziende sanitarie, che erano spoglie di personale, trattengano i sanitari, impegnando tutte le figure anche dopo l’emergenza perché non dobbiamo dimenticare che senza la salute non si può andare avanti e senza le figure sanitarie ormai pronte ad una eventuale emergenza sono ben formati. Chi ha vissuto il covid ed è testimone di quante vite umane la nazione ha perso, è giusto che venga assunto. Si è dimostrato anche come categoria di avere avuto le competenze essenziali nella assistenza mettendo a rischio la propria vita soprattutto all’inizio quando i DPI non erano sufficienti o si strappavano le tute. Veda, non si può immaginare quanto rischio si è corso tornando anche a casa ma molti di noi in maniera ligia hanno preferito non tornare a casa se non prima di essere sicuri della negatività. Era doveroso che anche gli O.S.S., adesso che sono passati in area socio sanitaria, fossero presenti alla proposta non solo come gratifica per quanto fatto, ma come futuro di un nuovo SSN“, afferma Laura Mantione.

La presidente dell’Associazione italiana è anche l’ideatrice del registro regionale degli operatori socio sanitari in Sicilia. Si può dare inizio a qualcosa di nazionale per gli O.S.S.? “Mi consenta una parentesi. Quando le buone idee vengono messe in atto e vengono valutate in silenzio da organi preposti, qualcuno dà il via ad attacchi che riescono a far emergere sempre le cose migliori. Succede sempre così. Sono convinta che si può iniziare un nuovo percorso per la categoria ma che sia solido e ben strutturato a livello nazionale. Ne ho accennato parola al dott. Filippo Anelli, Presidente Nazione dell’ Ordine dei Medici ed Odontoiatri, ed al Vice Presidente Nazionale della FNOPI Cosimo Cicia che ringrazio per la loro cordialità nell’avermi ossequiata durante la premiazione a Roma e con i quali sono sicura si istaurerà un tavolo tecnico“.

Durante l’evento si è tenuta una tavola rotonda dal tema “Il futuro della sanità e dell’economia nell’Italia post-Covid”, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Walter Ricciardi, presidente della Federazione Mondiale di Sanità Pubblica, Andrea Crisanti, professore ordibario di Microbiologia e Microbiologia Clinica, e Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute.

di Paola Chirico
© Riproduzione Riservata
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